29 settembre, 2009

Verismo pittorico




Sabato 3 ottobre alle ore 18,30 nei locali della Galleria Roma la prof.ssa prof. Maria Teresa Asaro presenta la mostra antologica di Lidia De Santis

IL VERISMO PITTORICO DI LIDIA DE SANTIS:
LA RIVELAZIONE DELL’INCONSCIO OTTICO
NELLA PROSPETTIVA DELL’EIDOLON PLATONICO,
IMMAGINE INTESA COME LOGICA DELLA VERITA’.

L’ingrediente primario della produzione artistica di Lidia De Santis è l’essenzialità formale e cromatica, da cui sgorgano sia significative e simboliche figurazioni, sia la complessità della ricostruzione sulla tela, ottenuta con dosati accostamenti tonali dei colori, che si smorzano o si rinvigoriscono nel netto stagliarsi dei soggetti rappresentati, invitando il fruitore ad uscire dalla monade circolare del proprio microcosmo e respirare gli spazi misurati dalla forma e dal colore…L’artista vuole in tal caso illustrare il perché ed il come la realtà può apparire. La rappresentazione pittorica risulta dunque concepita come visione universale che diventa interiorità dell’Io, del personale, dell’ideale, del teosofico, espressione del poliedrico mondo interiore dell’artista. E’ èidolon, termine greco impiegato da Platone per designare l’immagine intesa come logica della verità: dietro l’immagine si disvelano la verità delle cose e i dettagli o aspetti della loro bellezza e natura costitutiva, dando così forma ad un inconsapevolmente concreto “inconscio ottico”.
La De Santis riesce sapientemente a dar vita ad un nodo strutturale tra reale, rappresentato e simbolico, sfuggendo alla frantumazione immaginaria prodotta dalla cultura dominante e “forgiando”, a guisa del demiurgo platonico, la realtà materiale ed oggettiva di cui siamo elemento costitutivo. “L’arte che è cosa mentale”, scrive Leonardo, “è da noi intesa come cosa attraversata dal linguaggio: e la sua adesione al reale è l’elemento che resiste alla deriva immaginaria”.
Possiamo affermare, dunque, che nelle tele della De Santis c’è lo snodarsi di un linguaggio artistico che si pone in atteggiamento di ascolto del Sé per meglio rappresentare un magistrale verismo pittorico racchiudente motivi visivi e razionali. Non passa inosservata la trasposizione delle forme e dei colori in libertà di pensiero, grazie a cui lo spirito rinasce e trova la sua facoltà di espressione, trasformando i simboli in messaggi. Spirito e Natura hegelianamente si identificano, il finito diventa infinito e si compie magicamente una ideale identificazione di artista e fruitore in una superiore unità metafisica, perché, come scrive Jacques Lacan,
“Il quadro, certo, è nel mio occhio. Ma io sono nel quadro”.
Maria Teresa Asaro
Organizzazione e
Direzione Artistica: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

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26 settembre, 2009

Tonnare in provincia di Siracusa



Giovedì 1 ottobre alle ore 18,30 presso i locali della Galleria Roma il prof. Umberto Mario Garro parlerà delle Tonnare in provincia di Siracusa.

La tonnara di Siracusa (S. Panagia) risale a fine seicento, quando dopo il terremoto, la tonnara fu ricostruita ed ampliata. La storia di questa struttura parla di un passato glorioso, proprietà dei baroni Bonanno, Landolina, Trenzano, e dei marchesi Vico e Castellentini, era una tonnara di ritorno che lavorava fino a metà ottobre. Fu abbandonata negli anni cinquanta. Diverse le cause tra cui la minore quantità di pescato e il mare sempre più inquinato a causa dell’installazione delle industrie nella vicina zona industriale di contrada Targia e Priolo.
La tonnara di Vendicari detta anche Bafutu, ossia anticamente del Capo Bojuto, venne costruita nel Settecento in seguito al grande incremento che in Sicilia si era avuto nella concessione di tonnare a partire già dal Seicento.
Soggetta, a periodi di magra ed anche di totale chiusura a causa del suo scarso prodotto (vedi un provvedimento della capitaneria di porto di Catania del 12 febbraio 1884) venne parecchio condizionata dalla vicinanza di altre tonnare (Marzamemi e Pozzallo) più efficienti e meglio favorite da fattori ambientali
La tonnara di Marzamemi risale al tempo della dominazione degli arabi in Sicilia. Nel 1630 venne venduta dal proprietario al Principe di Villadorata. I Villadorata potenziarono i fabbricati della tonnara portando da Avola e da Siracusa degli abili carpentieri, che poi rimasero residenti a Marzamemi. Nel 1912 a Marzamemi fu costruito uno stabilimento per la lavorazione prima del tonno salato e successivamente del tonno all'olio. La pesca della tonnara fu abbondante fino al 1951, nel 1952 entrò in funzione la Rasiom di Augusta e cominciò il sensibile calo della pesca in tutte le tonnare che erano sette: Santa Panacia - Terruzza - Fontane Bianche - Avola - Bafuto Vendicari - Marzamemi e Capo Passero.


La Tonnara di Capo Passero costituisce uno splendido monumento di archeologia industriale. La loggia e lo stabilimento per la lavorazione del tonno, la grande fornace, i magazzini delle botti o del sale, la chiesa del XVII secolo: qui giungevano i tonni che, prima macellati e poi lavorati, hanno costituito nel corso dei secoli una importantissima risorsa economica per tutta la popolazione del luogo. Quando la tonnara era ancora in attività, già ai primi giorni del mese di marzo iniziavano i lavori di manutenzione delle grandi imbarcazioni di quercia, lunghe quasi venti metri, che, custodite in grandi magazzini durante il periodo invernale, venivano ora tirate fuori per " l'impeciatura " delle chiglie.

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24 settembre, 2009

La Provincia Racconta




Sabato 26 settembre alle ore 18,30 presso i locali della Galleria Roma di via Maestranza 110, Corrado Cartia presenterà il volume La Provincia Racconta
La Provincia racconta è tratta da "La nuova voce di Siracusa" e vuole essere una guida alla Storia sovracomunale di Siracusa
.

CORRADO CARTIA, giornalista, è nato a Siracusa nel 1941. Ha iniziato nel 1968 con Armando Greco pubblicando "Poeti di Ortigia" e collaborando all'Eco in Sicilia. Ha svolto attività di editore, assicuratore e diventa programmista-regista, informatore della RAI nonché giornalista televisivo, conduttore di programmi, e milita per diversi anni nel mondo del cinema, del teatro e della televisione. Dal 1987 ha diretto tv e radio locali nonché quotidiani di provincia e ha svolto numerosi uffici stampa. Ha iniziato l'attività di redattore televisivo a Roma nel 1975 presso Antenna 4 diretta dal famoso Padre Virginio Rotondi. Dal 1981 al 1994 ha lavorato per la RAI, settore radiofonia, come programmista regista per il "Notturno Italiano" e servizi giornalistici per l'estero. Fino al 1994 ha lavorato per RAI Sicilia come collaboratore dalla provincia di Siracusa. È stato anche componente della "Commissione Censura" presso il Ministero dello spettacolo e turismo di Roma per conto dell'UNUPADEC. Tornato in Sicilia nel 1987 ha lavorato per Telecolor, VideoSiracusa, Video-Regione, Tele Marte, Rei TV. Dal 1995 è stato nominato "Esperto per l'informazione" della Provincia Regionale di Siracusa, ha diretto "La Provincia di Siracusa" e si è occupato dell'Ufficio Stampa del consiglio provinciale di Siracusa fino al 31 ottobre 2005. Ha diretto anche il bollettino "Provincia Informa", il periodico "Tempo libero" e "Genia box". Ha svolto numerose iniziative nel campo degli uffici stampa per conto dei Comuni, delle Enti turistici siciliani, e della Provincia Regionale di Siracusa, Catania, Roma.
Ha pubblicato un libro di poesie, "L'incerto vive, un cuore chiuso per ferie" (Roma, ed. Croce, 1979), "Pezzi a memoria" (Siracusa 2003), "Vermexio racconta" (Siracusa 2006). Ha pubblicato inoltre 126 libri come editore. Si è interessato della famiglia Vittorini promuovendo e realizzando la intitolazione della stazione ferroviaria di Siracusa a Sebastiano Vittorini, padre dello scrittore Elio.

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20 settembre, 2009

La Moda come parte integrante del costume, anzi, costume essa stessa



La Moda come parte integrante del costume, anzi, costume essa stessa
giovedì 24 settembre alle ore 18,30 presso i locali della galleriaRoma, il dott. Ferdinando Risi parlerà dell' evoluzione stilistica del costume e dell’abbigliamento a partire dai Sumeri fino ai giorni nostri.


"La storia di questo particolare fenomeno offre un punto di osservazione privilegiato per studiare la confluenza di molti elementi: l'intreccio continuo tra l'evolversi della storia delle idee e quella del pensiero economico; le relazioni tra i cambiamenti del gusto, analizzati in chiave antropologica, e l'incidenza del progresso scientifico; il meccanismo di influenza reciproca che caratterizza l'attuale rapporto tra mass media e consumatori. Protezione, pudore, ornamento sono le tre motivazioni principali del vestirsi che si inseriscono in un sistema formale di segni organizzato in funzione normativa. Primo tra tutti quello della differenza fra i generi (maschi e femmine), enfatizzato dalla componente erotica, con la sua carica esibizionista e il desiderio di piacere. Il carattere di trasgressione ostentata, fondamentale nella manifestazione dei fenomeni di moda, trascina una carica di invito sessuale che travalica la semplice caratterizzazione di genere tipica dell'abbigliamento".

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17 settembre, 2009

Corso di pittura per bambini



Ludoteca
Viale Scala Greca 81
Corso di pittura per bambini
a cura di Francesca Nobile
Ottobre / Dicembre

info-0931.1853050

15 settembre, 2009

Parliamo di yoga





Galleria Roma
via Maestranza 110 Siracusa
per i giovedì della galleria

Parliamo di Yoga
a cura di Francesco Purpura
17 settembre ore 18,30

Giorno 17 settembre alle ore 18,30 Francesco Purpura studioso e profondo conoscitore di Yoga, parlerà di questa scienza rivolgendosi a tutti coloro (insegnanti, appassionati o semplici curiosi) che vogliono scoprire le diverse discipline di questa filosofia antica.
,....Dalle radici sanscrite yuj che significa "unione" o "vincolo", jugit ossia il giogo che si fissa sul collo dei buoi per attaccarli all’aratro, o jukta ossia le cinghie o le briglie che uniscono due o più cavalli un carro da trainare. Yoga indica l'insieme delle tecniche che consentono il congiungimento del corpo, della mente e dell'anima con Dio (o Paramatma), l'unione tra Jivatman (energia individuale) e Paramatman (energia universale). Colui che segue e pratica il cammino dello Yoga è chiamato yogi o yogin (le donne sono dette yogini).
Data: 17 settembre 2009
Ore: 18,30

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14 settembre, 2009

galleriaRoma X i soci




galleriaRoma X i soci
Dopo la pausa estiva, la Galleria Roma è lieta di invitar Vi alla prima grande manifestazione di fine estate 2009

12-22 settembre Mostra collettiva di pittura scultura e fotografia riservata ai soci dell'Associazione Culturale Nuova Galleria Roma
inaugurazione sabato 12 settembre ore 18,30


artisti partecipanti:
Adorno Enrico, Alessi Laura, Accolla Salvatore, Bevilacqua Gianfranco, Benintende Nello, Bialecka Anna, Calì Gaspare, Cassone Marika, Cozgala Grazyna, Cascieri Fiorella, Fortuna Rosario, Floriddia Angela, Floriddia Francesco, Giaracca Vittorio, Garofalo Virginia, Giardina Giuseppe, Giudice Angelo, Garro Umberto, Latina Andrea, Li Puma Salvatore, Leanza Marisa,Lucca Vittorio, Mica Delio, Nicotra Valentina, Nicotra Amedeo, Nomiya Tomie ,Perticone Giacomo, Pugliara Palma, Salustro Maria, Scarnato Benito, Sanfilippo Elisabetta,

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04 settembre, 2009

EBRAISMO e nutrizione




Giovedì 10 settembre alle ore 18,30 presso i locali della Galleria Roma di Siracusa, il Prof. Stefano di Mauro rabbino capo della comunità ebraica di Siracusa, parlerà su:
EBRAISMO e nutrizione

Il prof. Di Mauro dopo aver approfondito alcuni punti dei principi dell'Ebraismo, parlerà della Nutrizione e delle regole per gli alimenti della Cucina Ebraica.
La parola ebraica “Casher” indica il cibo conforme alle norme alimentari ebraiche.
Casherut (in ebraico כשרות, letteralmente adeguatezza) indica, nell'accezione comune, l'idoneità di un cibo ad essere consumato da un ebreo, in accordo alle regole alimentari della religione ebraica stabilite nella Torah, interpretate dall'esegesi nel Talmud e codificate nello Shulchan Aruch. Il cibo che risponde ai requisiti di casherut è definito casher (in ebraico כשר, letteralmente adatto). A causa della ricchezza delle leggi e della casistica corrispondente, per preparare un pasto Casher è necessaria una grande dimestichezza con le varie regole: è il motivo per il quale nei ristoranti Casher e negli stabilimenti industriali Casher si trova un sorvegliante (detto Shomèr o Mashghìach) che ha il compito di vegliare al loro rispetto a garantire al consumatore la Casherut del cibo.
Certi quadrupedi, uccelli e pesci sono proibiti e non si possono mangiare nello stesso momento cibi a base di carne con cibi a base di latte.

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