22 febbraio, 2010

GLI SCACCHI


La galleria Roma arte contemporanea di Siracusa, prosegue nella sua attività, frenetica e coinvolgente, dedicando la serata di Giovedì 25 febbraio ad un incontro sul tema degli scacchi, gioco “intelligente” per antonomasia.

L’argomento degli scacchi è un tema inconsueto in una galleria d’arte ma ad una più attenta riflessione vi si potrebbero individuare quei temi che sono tanto amati dai frequentatori della Galleria Roma:
• l’amore per Siracusa e la voglia di conoscerne la storia che porterà a sapere di Paolo Boi detto “Il siracusano” uno dei più grandi giocatori di scacchi del XVI secolo, che assieme ad altri noti scacchisti siciliani ha reso celebre l’impianto di una partita, “la siciliana”, conosciuto ed usato in tutto il mondo;
• l’amore per il bello che farà apprezzare quelle caratteristiche degli scacchi che lo hanno fatto conoscere come l’arte del nobile gioco, perché la creatività che è insita nelle partite è paragonabile a quella che si trova nelle opere d’arte;
• l’attenzione a tutti i fatti culturali che permetterà di capire come mai poeti, pittori, filosofi e scienziati hanno mostrato sempre una particolare attenzione a questo gioco antico e sempre attuale.
Sarà presente alla conversazione Salvo Tondo, attuale campione provinciale 2010 e presidente dell’associazione scacchistica “Paolo Boi” che ha sede in Siracusa in via Piave n. 112.
Condurrà la conversazione Enzo Monica che illustrerà le caratteristiche del gioco e i suoi collegamenti con l’arte e la cultura umanistica e scientifica e la sua importanza pedagogica.
La funzione più importante, dal punto di vista pedagogico, del gioco degli scacchi è quella che si riferisce alla genesi del pensiero formale e allo sviluppo dei processi logici. Nel valutare ciascuna posizione e le conseguenze di ogni mossa, il giovane impara a prevedere lo sviluppo logico delle sue stesse azioni. La tattica del gioco degli scacchi, comportando il confronto dei propri modelli con i possibili modelli altrui, ne rappresenta un adeguato meccanismo di verifica a livello logico, che tra l'altro richiede un alto grado di astrazione del pensiero, con tutte le conseguenze formative che ne derivano. Chiedendosi quali siano le condizioni di costruzione del pensiero formale, Jean Piaget rispondeva:
"si tratta per il giovane non solo di applicare operazioni agli oggetti, in altre parole di eseguire mentalmente operazioni possibili su tali oggetti, ma di riflettere su tali operazioni, indipendentemente dagli oggetti e di sostituire questi con semplici proposizioni. Questa riflessione è quasi un pensiero al quadrato: il pensiero concreto è la rappresentazione di un'azione possibile, mentre il pensiero formale è la rappresentazione di una rappresentazione di azioni possibili."
Partendo quindi dalle esperienze di Enzo Monica e Salvo Tondo si potrà comprendere meglio come questo gioco, che ha tradizioni antiche a Siracusa, è di fondamentale importanza anche per la crescita delle generazioni future.

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

17 febbraio, 2010

ASTRATTISMO FOTOGRAFICO


Sabato 20 febbraio alle ore 18,30 presso lo spazio espositivo della Galleria ROMA di Siracusa il prof. Salvatore Rapisarda presenta la mostra di Delio Mica "ASTRATTISMO FOTOGRAFICO"

MICRO.MACRO
Natura.Struttura.Astrazione

I grandi maestri del primo Novecento che hanno nobilitato con il loro pensiero la loro opera fotografica rendendola arte, ci hanno insegnato che la fotografia diventa strumento di indagine autonomo capace di cogliere sorprendenti intuizioni e profondità nell’oggetto.
La sensibilità fotografica con i suoi mezzi riesce a gestire quel momento che può coglierci di sorpresa, e i vari scatti rappresentano una sequenza di momenti di eguale emozione che riescono a imprimere uno stile unitario alle immagini, sensazioni scaturite dalla poesia del carpe diem: cogliere l’attimo fuggente di un movimento, di un colore di un impulso luminoso.
Come spesso si afferma, un obiettivo può fare miracoli, il miracolo di fissare l’immagine tra la realtà che coglie l’occhio scrutatore e quella non realtà che ci proietta nei mondi paralleli dell’immaginario onirico e fantastico; proprio l’obiettivo ci svela la coscienza dell'artista e penetra nell' inconscio dello spettatore.
Le foto di Mica si presentano come un catalogo scientifico di nuclei monocellulari, che si rendono dinamiche attraverso variazioni formali amebiche tracciate da colori guizzanti o vorticosi, in analogie che invadono il pensiero artistico dell’arte astratta propria delle avanguardie della modernità figurativa, o possono ricercarsi attraverso i risultati della geometria frattale di Mandelbrot.
Immagini che sotto i nostri occhi ora si contraggono, ora si espandono oltre quei margini che nascondono il senso segreto delle cose.
Si creano visioni di luoghi sublimi, luoghi di luce, luoghi di colore.
Quella luce sempre protagonista, compagna e sfuggente amica, fautrice del gioco cromatico, che traduce microrealtà in macroimmagini ottenute attraverso la sapiente misura, di tutti gli elementi tecnici che concorrono al risultato voluto che si rivela nella magica fase della stampa.
Si concretizza la peculiarità dell' immagine, che è quella e non può essere un' altra, che definisce la personalità dell’autore la sua sensibilità, la sua cultura scientifica e artistica.

Salvatore Rapisarda
Architetto e docente di storia dell’arte

Organizzazione e Direzione Artistica: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

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14 febbraio, 2010

MARENIGMA


Nèll’ ambito dei giovedì culturali organizzati dalla Galleria Roma, giorno 18 febbraio, alle ore 18.30 il prof. Luigi Amato presenta il romanzo di Luca Raimondi "MARENIGMA"

Un thriller psicologico e metafisico al tempo stesso, una favola nera alla Stephen King. Una villa in un’amena località balneare è il teatro di una serie di inspiegabili eventi che coinvolgono un gruppo di adolescenti in gita. Qualcosa annulla la volontà dei ragazzi o forse, al contrario, la fa venire fuori, mentre all’orizzonte si stagliano le nubi minacciose, una tempesta in arrivo, uno strano vascello fantasma, la natura capricciosa che si ribella a qualunque tentativo di razionale ordine e spiegazione, l'incontro e lo scontro con l’ultraterreno che dispensa redenzioni e punizioni. Infine, il mare, immenso e ipnotico, gravido di misteri insondabili. Luca Raimondi, per il suo ritorno alla narrativa, propone un coinvolgente romanzo sulla giovinezza e i suoi terrori: «Un viaggio in quel “cuore di tenebra”, insomma, che è l’animo di persone che, crescendo e affrontando un difficile passaggio della propria esistenza, realizzano di essere come gusci di noce in balia di potenti flutti che si originano in un luogo sconosciuto» (Eraldo Baldini).

Luca Raimondi è nato ad Augusta (SR) nel 1977 e vive a Siracusa. Tra le sue pubblicazioni, i romanzi Cerniera lampo (1996) e Cuore del vuoto (1998) e i saggi Mostri e maestri. Tracce di cinema e letteratura (2002), Gustave Doré (2002), Nient’altro che un sogno (2005), Il pensiero pedagogico di Pier Paolo Pasolini (2006) e Comunicare la cultura (2007). Regista e sceneggiatore di cortometraggi, videoclip e documentari, fondatore e direttore artistico dal 2002 del “Corto Siracusano Film Fest”, è inoltre autore del saggio Fronte del corto. Scenari del film breve.

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

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08 febbraio, 2010

L'AMORE E LA DONNA


L’amore e la donna nei canti popolari siciliani giovedì 11 febbraio alle ore 18,30 presso i locali della Galleria Roma a cura di Corrado Di Pietro.

Un affascinante viaggio nei canti d’amore del popolo siciliano per scoprire come il siciliano dei secoli passati si immaginava l’universo femminile. L’indagine, oltre che indagare nelle affascinanti definizioni e descrizioni della donna e del sentimento d’amore, si sofferma anche sulla forma letteraria tipica dei canti, facendo rilevare l’armonia compositiva dei poeti popolari.

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra e Marika Cassone

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04 febbraio, 2010

FACCE DA GALLERIA




Sabato 6 febbraio alle ore 18,30 nello spazio espositivo della galleriaRoma Salvatore Zito presenta la mostra "Facce da galleria" di Marcello Trommino.

Le fotografie di Marcello Trommino come in un bestiario della specie “homo artisticus” mostrano - d’emblée - l’umanità di Galleria Roma sintetizzata in uno schedario fotografico, quasi segnaletico, di volti di artisti, amici, parenti, curiosi, turisti e persino vicini di casa accomunati da un unico comune denominatore: il luogo, Galleria Roma di via Maestranza a Siracusa alias ritrovo di tutti.
Sabato 6 febbraio 2010, alle ore 18,30, “Tutti” saranno quindi svelati nei ritratti fotografici di Marcello Trommino, un giovane fotografo siracusano che ha voluto collezionare i volti e le espressioni del popolo di Galleria Roma, riuscendo a comporre un quadro armonico di una particolare genia, quella degli artisti di casa nostra che tutti assieme, in un sol colpo, uno affianco all’altro, si ritrovano collocati in un ritratto globale, denudati delle loro singole identità e ammassati in un solo affollato ritratto d’insieme in un originale composit fotografico, fluttuante nello spazio espositivo, ad altezza di sguardo.
Marcello Trommino pur non avendo un passato di fotografia, ha probabilmente risposto ad una personale esigenza di riordino visivo di un contesto umano divenuto a lui familiare, perché egli stesso vi appartiene, attraverso l’uso dello strumento - apparecchio fotografico digitale –, adoperato alla bisogna, alla stessa stregua di un computer (perché di un computer si tratta) e per questo dominato dalla innata competenza delle nuove generazioni, come in un video gioco in cui le parole “play” e “game over” determinano l’inizio e la fine della storia, dove, ancora, “on” significa la vita e “off” la sua fine. In questo mondo di bit e byte Marcello trova i suoi significati e li trasforma in immagini, parte alla cattura delle sue prede, tende le sue trappole, si aggira, con le sue armi innocenti, nella riserva di caccia in attesa di tirare impietoso i suoi click contro la sventurata preda che si ritroverà ad indossare i panni del “trofeo” senza sconti di rughe o saldi di stagione. Un'occasione per celebrare il rito della fotografia nella sua più pura accezione da cogliere nel pretesto di un incontro simultaneo di soggetti/spazio/tempo, predisposto allo scopo, dalla fresca intuizione e immaginazione del giovane autore, Marcello Trommino. Anch’egli romano galleriano.
Organizzazione e Direzione Artistica: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra, Marika Cassone

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