28 dicembre, 2010

le locandine dei giovedì




LE LOCANDINE DEI GIOVEDÌ DI GALLERIA ROMA
Sabato 8 gennaio alle ore 18,30 presso i locali della Galleria Roma di via Maestranza 110 vernissage della mostra " LE LOCANDINE DEI GIOVEDÌ " 52 locandine realizzate da Corrado Brancato nel 2010 per i giovedì della galleria.


Al cuore delle cose
di Salvo Sequenzia
Le locandine realizzate dalla “Galleria Roma” per promuovere gli incontri del “giovedì”, uno delle più vivaci e significativi momenti culturali siracusani, fissano una esperienza di “leggerezza”, nel sottaciuto rimando a una cerchia complice di amici e di “compagni di viaggio” – gli amici della “Galleria Roma” - testimoniano una storia intensa di amore e di passione per la cultura, per l’arte e per quel luogo assoluto – l’isola di Ortigia – che diviene speculum, laboratorio creativo e, insieme, luogo dell’anima dove elaborare e realizzare un’idea di impegno culturale vivace e coerente, rigoroso ed esemplare, “militante” nel senso più profondo dell’espressione, qual è quello che da anni gli amici della “Galleria Roma” portano avanti.
Vere e proprie opere d’arte, mai banali, mai frettolose, sempre puntuali e dense nel definire e illustrare l’evento, le locandine così concepite, assumono in maniera concreta la dimensione dell’evento e diventano molto di più di una semplice illustrazione della rassegna. Rappresentano uno specchio dei tempi. Chiosano, coincise, l’attualità. Sono il lessico visivo del presente. Tematizzano la complessità del reale. Con linguaggi e tecniche differenti le affiche non hanno più solo il compito di captare l’interesse del passante distratto e accompagnarlo attraverso la città alla sede della manifestazione, ma diventano una sorta di prolungamento dell’evento nei vicoli di Ortigia, nella città di Siracusa, nell’universo del web: una possibilità di espressione ulteriore, una presenza di sé oltre l’evento.
C’è un assieparsi di memorie, in queste locandine così caramente raccolte e postillate da Corrado Brancato. Un affiorare di volti. Un brulicare di voci. Un ribollio di temi, argomenti, tenzoni. Prospettive lunghe, dettate da meditazioni severe. E, consentitemi, si coglie anche l’agitarsi di una bella malinconia. La malinconia dei momenti che mancano e che si vorrebbe che tornassero, sempre.
Da tale esperienza di “leggerezza” e di animato ventaglio culturale (che ha visto l’adesione e il contributo di un fervido manipolo di scrittori, giornalisti, critici d’arte, poeti, studiosi di antropologia, etnografi, medici, scienziati e giuristi) si dipana un progetto tra i più esaltanti e felicemente riusciti della Sicilia orientale di questo ultimo decennio. Un progetto in cui lievita un’idea dell’impegno culturale nutrita dei valori originali dell’uomo e caratterizzata da un meticciato intellettuale tra i più originali: quasi un andare a bottega, un apprendistato continuo, laborioso, lungimirante, il cui fermo sestante è il dialogo, l’incontro, la condivisione di progetti, di idee e di visioni del mondo; l’apertura mentale e la “scommessa di sè” come ricerca di accrescimento etico e, quindi, contributo di civiltà. Per giungere, sempre, al cuore delle cose, e donarle al mondo in un atto d’amore. Amore per la cultura, amore per l’uomo.

Organizzazione e Direzione Artistica: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero



Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

25 dicembre, 2010

Dino Cartia ricorda ARMANDO GRECO


galleriaRoma
via Maestranza 110
Siracusa
Dino Cartia ricorderà agli amici intervenuti Armando Greco , a sei mesi dalla morte, martedì 28 dicembre alle ore 18,30 nei locali della Galleria Roma.

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


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2011; 150 anni dell'Unità d'Italia calendario celebrazioni

2011; 150 anni dell'Unità d'Italia calendario celebrazioni



galleriaRoma
via Maestranza 110
Siracusa
Calendario delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia


Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


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13 dicembre, 2010

La corda spezzata dell'arrivo


Giovedì 16 dicembre alle ore 18,30, ultimo incontro del 2010 con i giovedì della galleria.
"LA CORDA SPEZZATA DELL’ARRIVO"
Prospettive e visioni del mondo liquido
a cura di Salvo Sequenzia
Mi piace chiudere il mio ciclo di incontri del “Giovedì” alla Galleria Roma di Ortigia raccontandovi che cosa vi è «di qua dal Faro», per usare, capovolgendola, una espressione che i Borbone adoperavano per indicare le terre di Sicilia e le sue genti, come se si trattasse di un mondo autre, di un confine totale. Vincenzo Consolo ha ripreso questa concezione e ha intitolato un suo libro Di qua dal faro, ponendosi dal punto di vista della Sicilia come «dalla parte degli infedeli», rovesciando la prospettiva e narrando l’isola partendo dal mare che la circonda.
In questo racconto voglio segnare le rotte di un viaggio che attraversa l’Isola passando attraverso il simbolico dell’immagine, del verso e della prosa; un percorso tra “isole” che disegna il volto del territorio entro cui si insinua, raffigurandolo come un “arcipelago” ricco e frastagliato, mutevole e meticcio, finis terrae ed Ultima Thule.
Attraverso Verga, Capuana, De Roberto, Pirandello, Rosso di San Secondo, Borgese, Quasimodo, Vittorini, Pizzuto, Brancati, D’Arrigo, fino a Bonaviri, Cattafi, Tomasi di Lampedusa, Sciascia, Bufalino e Consolo – classici italiani che sono insieme classici siciliani – si delinea la prospettiva di un “mondo liquido”, che diviene metafora, simbolo ed elemento costituivo di un universo che la letteratura rivela nella sua geografia mutevole, mitica eppure profondamente storica. La Sicilia, in questi autori, diviene nesos, “terra che galleggia”, e si pone in maniera netta al centro di un sistema di rapporti culturali, artistici e letterari in cui la sperimentazione dei codici espressivi e di genere, imponendosi molto oltre la «dimora isolana», va a collocarsi in una dimensione decisamente pelasgica. Un carattere non unitario, dunque, che in tale eterodossia racchiude la sua immensa forza creativa, una magma, un arcipelago di voci vivo e fecondo, “plurale” e “impuro”.
Di acqua si nutrono i miraggi che covano dentro la scrittura de Il sorriso dell’ignoto marinaio di Consolo, de-lirando in una scrittura che scardina i piani temporali facendosi documento storico, frammento di puro lirismo, invettiva.
Dall’acqua nasce Horcynus Orca di D’Arrigo, un'opera vasta e complessa, vero e proprio monstrum nel panorama letterario contemporaneo, che sembra sottrarsi ad ogni interpretazione unilaterale, ma nello stesso tempo, per un singolare paradosso, pare quasi orientare a una lettura in chiave prevalentemente simbolica. Si può infatti affermare che in tale prospettiva il tema fondamentale sia rappresentato dal viaggio in mare, lungo il filo di un nostos omerico, con la presenza apocalittica della fera sullo Stretto. Nulla più del mare di Messina è medi-terraneo, porthmos e poros al contempo, stretto braccio equoreo circondato da terre, passaggio, scorrimento, ma trattenuto, contenuto tra sponde terranee.
Il carattere simbolico e a tratti epico della scrittura di D’Arrigo risulta accentuato dalla singolare invenzione linguistica, impasto perfettamente coerente di elementi dialettali, arcaismi, neologismi e linguaggio colto, che custodisce gelosamente il segreto indecifrabile della propria origine.
La Lingua phari, col suo braccio ricurvo, è da un lato, nella sua forma concava, terra che si incunea nel mare dello Stretto come un corpo flessuoso ripiegato appena, creando con il proprio ventre l’insenatura del porto, spazio riparato da venti e correnti, mentre dall’altro offre la schiena al mare aperto dello Stretto, esponendosi al ritmico incontro delle correnti come al soffiare d ello scirocco. Qui vive la fera, l’Orca che nella scrittura di D’Arrigo si fa fiocina e uncino che cattura, immagine terrifica che insinua sinistri presagi là «dove mare è mare».
In questo «mare di sangue pestato», spazio privo di misura e refrattario a ogni nomos, deserto d’acque su cui non si riesce a tracciare confini, a ritagliare forme e figure, superficie liscia e uniforme, spazio del sempreoltre, dell’incessante attraversamento e perciò del più assoluto sradicamento, balugina la misteriosa creatura – fantasma, apparizione, frutto di diceria o di insania – del lungo racconto “darrighiano” La coda di pesce che inseguiva l’amore di Simona Lo Iacono e Massimo Maugeri. Libro “gemino”, scritto a quattro mani, colpisce per la sua singolarità nel panorama della letteratura siciliana ed italiana di questo primo decennio del nuovo millennio. Esso sembra chiudere un ciclo nella vicenda letteraria dei due autori, ed aprirne un altro, nella vicenda più ampia della nostra letteratura d’oggi. Il richiamo di questa opera è a riconsiderare il particolare sperimentalismo tra realismo storico e neobarocco, in cui miti, sentimenti, leggende, problematiche esistenziali (i temi dell’esclusione, della libertà, della giustizia), colti nella cornice di un microcosmo tra mare e terra, diventano oggetto di riflessione ampia sulla grande e piccola storia, risolti in una scrittura che conosce il dono della poesia e della verità.

Salvo Sequenzia

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
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11 dicembre, 2010

LA CITTA’ LEGGE Proposte per un’informazione al plurale



La Galleria Roma si pregia di invitare la S.V. per il 15 dicembre alle ore 18,30 per discutere e dibattere un TEMA di grande attualità:

Io informo
….tu informi
…noi informiamo….
LA CITTA’ LEGGE
Proposte per un’informazione al plurale

Mercoledì 15 dicembre 2010 alle ore 18,30 presso la Galleria Roma……..
Chi volesse intervenire con proprie proposte avrà 10 minuti a sua disposizione e può prenotarsi presso la direzione della galleria Roma via Maestranza 110

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


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08 dicembre, 2010

JOHN LENNON - 1940-1970-1980-2010

galleriaRoma
via Maestranza 110
Siracusa

Giovedì 9 dicembre alle ore 18,30 Salvatore Rapisarda presenta John Lennon 1940-1970-1980-2010

John Lennon nasce a Liverpool il 9 ottobre 1940, negli anni del secondo conflitto mondiale,e sarà destinato a diventare con la sua personalità e le sue opere uno dei miti del XX secolo.
Il 2010 celebra un doppio anniversario che vuole ricordare il quarantennale -1970/2010 -dello scioglimento dei Beatles e il trentennale della morte del mitico artista avvenuta all’età di 40 anni, per mano di un folle omicida, l’8 Dicembre 1980. Attraverso la proiezione di immagini, introdotte e commentate da brani eseguiti, per l’occasione, dal duo di chitarre "Suoni Nuovi" , alternati a pezzi originali si annovereranno le fasi salienti biografiche. Dalla stagione giovanile trascorsa nella Liverpool degli anni Cinquanta, al periodo straordinario e irripetibile -1962/1970- dei fabfour, all’ultimo periodo - 1970/1980 - vissuto intensamente nell’impegno musicale e politico. Anni che ci hanno lasciato brani di una modernità senza tempo, brani che trasmettono quella poesia musicale a noi tutti amanti della “musica vera”, che ci trascina nelle emozioni più intense, che coinvolge anche i non più giovani e i giovani delle ultime generazioni.


Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

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06 dicembre, 2010

Salvo Sequenzia "La Corda Spezzata dell'Arrivo"


galleriaRoma
via Maestranza 110

per i giovedì della galleria
"LA CORDA SPEZZATA DELL'ARRIVO"
Tra cinema e letteratura.

Prospettive e visioni del mondo liquido
conversazione a cura di Salvo Sequenzia

16 dicembre ore 18,30

04 dicembre, 2010

“La coda di pesce che inseguiva l’amore”



Sabato 11 dicembre 2010, ore 18,00
Presso l’HOTEL ROMA, via Roma, Siracusa

Le edizioni Sampognaro e Pupi presentano
“La coda di pesce che inseguiva l’amore”

Un racconto di
Simona Lo Iacono e Massimo Maugeri

Saluta gli ospiti:
L’avv.to Sebastiano Grimaldi, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Siracusa

Relaziona:
La dott.ssa Laura Marullo, docente presso la facoltà di lettere dell’università degli studi di Catania

Legge i testi: Rina Rossitto, attrice, su immagini e video nate da un’idea di Simona Lo Iacono e Massimo Maugeri

Saranno presenti gli autori e l’editore.

Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com
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“La coda di pesce che inseguiva l’amore”
Simona Lo Iacono e Massimo Maugeri
(Edizioni Sampognaro & Pupi – dicembre 2010)

1860. A Portopalo di Capopassero, paese di tonnarioti nell’area siracusana, si apprestano a giungere i primi echi della lotta per l’unità d’Italia. Echi lontani e visionari che si perdono nel mare. In quel mare che, per gli abitanti del luogo, è sopravvivenza, incantamento, miraggio. Un nemico, se si rivolta contro. E tuttavia, l’unica fonte di sussistenza in una terra arida, caldissima, più a sud dell’Africa.
È in questo contesto che Turi, giovane tonnarioto, si accorge di essere seguito da un pesce. All’improvviso, tra la terraferma e l’isola delle correnti (dove ancora aleggiano le leggende su Dragut: il pirata che distrusse il torrione di Carlo V nel 1526), una coda immensa comincia a seguirlo. Preceduta da un vorticoso moto dell’aria, si presenta puntualmente ogniqualvolta il giovane solca le onde con la sua barca.
Il paese reagisce alla notizia con incredulità: non si è mai visto un pesce che insegue un pescatore. Da dove viene questa strana coda che guizza tra le onde? E cosa rappresenta? Forse lo spirito di Dragut chiede perdono ai cittadini di Portopalo con un regalo inatteso? Forse è il segno di qualcos’altro? Un cattivo presagio?
Turi, intanto, è costretto a fare quotidianamente i conti con il proprio passato e con il marchio incancellabile che l’ha segnato alla nascita: un padre dalle umili origini detenuto nell’isola delle correnti per brigantaggio e opposizione al potere nobiliare; una madre nobile, colta, perdutamente innamorata di quell’uomo finito in carcere e per questo rinnegata dalla famiglia d’origine e travolta dall’infamia (giacché, per sopravvivere, è costretta a offrirsi ai tonnarioti in cambio di pesce).
Turi cresce con i tonnarioti. Ma il suo è un esilio tra cuori che non lo comprendono, che disarmano con un atteggiamento superficiale e derisorio il suo carattere sognante.
Turi è un senza terra, un senza patria, un senza identità. È il frutto di un amore tra un uomo e una donna appartenenti a due classi sociali in lotta, a due culture diverse, a due mondi opposti. Egli stesso si sente a metà. Metà acqua, metà terra. Tra la costa e l’isola delle correnti… metà uomo, metà pesce. Per questo, forse, quando vede spuntare questa coda tra le onde il suo cuore ha un guizzo.
La diffusione della notizia di questa strana apparizione, però, dà la stura ai più biechi desideri di riscatto, in un momento storico convulso. E si innesca una sorta di gara segreta mirata al possesso dell’immenso e misterioso pesce. I tonnarioti contro i baronuzzi, in una baldoria di ossessioni reciproche, di desideri orgogliosi, di cieca brama di potere. Gli uni (i nobili) cercano il signum, il suggello di una nobiltà elargita dal cielo e ormai messa in dubbio dai moti popolari e dalle rivoluzioni del 1848, da esibire e con cui arroccarsi in posizioni di privilegio da secoli esibite come naturale corollario di sangue. Gli altri (i tonnarioti) bramano un miglioramento della propria condizione, barche e forse case, un innalzamento nella scala sociale. Del resto, la ribellione dei briganti non è che questo: miseria, fame di secoli.
Al centro di questa contesa non dichiarata, c’è Turi. Il giovane tonnarioto figlio di brigante e di nobile prostituta: l’unico in grado di richiamare il pesce. Non rimane che seguirlo, aspettare il momento in cui la coda gli si rivela.
Quando ciò accade, inizia una terribile mattanza. Una cinica e furibonda battaglia tra le acque, proprio nel momento in cui i Mille iniziano l’avanzata verso l’isola.
Scritta con un linguaggio ricco e denso La coda di pesce che inseguiva l’amore è una fabula d’amore e morte che denuncia l’incapacità di condividere, che evidenzia come le contrapposizioni esasperate e la brama di possesso possono uccidere il sogno; e come la bellezza - spesso - viene trafitta dall’incapacità di dare spazio all’apertura e alla consapevolezza necessarie per poterla contemplare

GLI AUTORI

Simona Lo Iacono
è nata a Siracusa nel 1970. Magistrato da 14 anni, attualmente dirige la Sezione distaccata di Avola, tribunale di Siracusa.
Ha pubblicato racconti e vinto concorsi letterari di poesia e narrativa. Collabora a riviste e magazine. Riunisce in casa propria un salotto letterario ospitando scrittori e artisti.
Cura, sul blog "Letteratitudine" di Massimo Maugeri (gruppo Kataweb-l'Espresso), una rubrica fissa a metà tra diritto e letteratura: Letteratura è diritto, letteratura è vita.
Fa parte dell'EUGIUS, l'associazione europea dei "giudici-scrittori".
Dal 2009 ha aderito, nel ruolo di socio, all’associazione “Law and Literature”, società di diritto e letteratura dell’università degli studi di Bologna, che annovera al suo interno diversi scrittori e studiosi.
Con il suo primo romanzo “Tu non dici parole” ha vinto il Premio Vittorini 2009 – sezione opera prima
Massimo Maugeri
è nato a Catania nel 1968. Collabora con le pagine culturali di importanti magazine e quotidiani tra cui «Il Mattino», «Il Riformista», «La Sicilia», «Il Corriere Nazionale», «Stilos». Suoi racconti sono stati pubblicati su antologie e prestigiosi giornali e riviste letterarie.
Il romanzo “Identità distorte” (Prova d'Autore, 2005) ha vinto il Premio Martoglio ed è stato finalista al Premio Brancati.
Ha ideato e gestisce il frequentatissimo Letteratitudine, blog letterario d'autore del Gruppo L'Espresso.
Ha partecipato alla scrittura del romanzo collettivo a colori "Le Aziende In-Visibili" (Scheiwiller, 2008). Ha curato il volume "Letteratitudine, il libro - vol. I - 2006-2008" (Azimut, 2008).
Ha curato la raccolta di racconti “Roma per le strade” (Azimut, 2009), partecipando con un proprio racconto e coinvolgendo nel progetto molti tra i principali scrittori nati o residenti a Roma (tra cui: Mario Desiati, Andrea Di Consoli, Lia Levi, Dacia Maraini, Antonio Pascale, Sandra Petrignani, Rosella Postorino, Cinzia Tani, Filippo Tuena).
Dal 2009 ha aderito, nel ruolo di socio, all’associazione “Law and Literature”, che annovera al suo interno diversi scrittori e studiosi.
Conduce la trasmissione radiofonica di libri e letteratura, “Letteratitudine in Fm”, presso la milanese Radio Hinterland (ascoltabile in modulazione di frequenza in Lombardia e in diretta ovunque via Internet).
Fa parte della redazione del blog letterario collettivo “La poesia e lo spirito”.
Sta per uscire, sempre per i tipi di Azimut il secondo volume di "Letteratitudine, il libro: 2008-2010".

JOHN LENNON

galleriaRoma
via Maestranza 110
Siracusa

Giovedì 9 dicembre alle ore 18,30 Salvatore Rapisarda presenta John Lennon 1940-1970-1980-2010

02 dicembre, 2010

LA CITTA’ LEGGE Proposte per un’informazione al plurale


Io informo
……..tu informi
……………noi informiamo…….
LA CITTA’ LEGGE
Proposte per un’informazione al plurale

Mercoledì 15 dicembre 2010 alle ore 18,30 presso la Galleria Roma……..
Chi volesse intervenire con proprie proposte avrà 10 minuti a sua disposizione e può prenotarsi presso la direzione della galleria Roma via Maestranza 110
TEL 0931.66960 cell. 338.3646560
e-mail: galleriaroma@gmail.com

ENTRO LE ORE 16 DEL 15 DICEMBRE 2010
Info:
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