28 dicembre, 2010

le locandine dei giovedì




LE LOCANDINE DEI GIOVEDÌ DI GALLERIA ROMA
Sabato 8 gennaio alle ore 18,30 presso i locali della Galleria Roma di via Maestranza 110 vernissage della mostra " LE LOCANDINE DEI GIOVEDÌ " 52 locandine realizzate da Corrado Brancato nel 2010 per i giovedì della galleria.


Al cuore delle cose
di Salvo Sequenzia
Le locandine realizzate dalla “Galleria Roma” per promuovere gli incontri del “giovedì”, uno delle più vivaci e significativi momenti culturali siracusani, fissano una esperienza di “leggerezza”, nel sottaciuto rimando a una cerchia complice di amici e di “compagni di viaggio” – gli amici della “Galleria Roma” - testimoniano una storia intensa di amore e di passione per la cultura, per l’arte e per quel luogo assoluto – l’isola di Ortigia – che diviene speculum, laboratorio creativo e, insieme, luogo dell’anima dove elaborare e realizzare un’idea di impegno culturale vivace e coerente, rigoroso ed esemplare, “militante” nel senso più profondo dell’espressione, qual è quello che da anni gli amici della “Galleria Roma” portano avanti.
Vere e proprie opere d’arte, mai banali, mai frettolose, sempre puntuali e dense nel definire e illustrare l’evento, le locandine così concepite, assumono in maniera concreta la dimensione dell’evento e diventano molto di più di una semplice illustrazione della rassegna. Rappresentano uno specchio dei tempi. Chiosano, coincise, l’attualità. Sono il lessico visivo del presente. Tematizzano la complessità del reale. Con linguaggi e tecniche differenti le affiche non hanno più solo il compito di captare l’interesse del passante distratto e accompagnarlo attraverso la città alla sede della manifestazione, ma diventano una sorta di prolungamento dell’evento nei vicoli di Ortigia, nella città di Siracusa, nell’universo del web: una possibilità di espressione ulteriore, una presenza di sé oltre l’evento.
C’è un assieparsi di memorie, in queste locandine così caramente raccolte e postillate da Corrado Brancato. Un affiorare di volti. Un brulicare di voci. Un ribollio di temi, argomenti, tenzoni. Prospettive lunghe, dettate da meditazioni severe. E, consentitemi, si coglie anche l’agitarsi di una bella malinconia. La malinconia dei momenti che mancano e che si vorrebbe che tornassero, sempre.
Da tale esperienza di “leggerezza” e di animato ventaglio culturale (che ha visto l’adesione e il contributo di un fervido manipolo di scrittori, giornalisti, critici d’arte, poeti, studiosi di antropologia, etnografi, medici, scienziati e giuristi) si dipana un progetto tra i più esaltanti e felicemente riusciti della Sicilia orientale di questo ultimo decennio. Un progetto in cui lievita un’idea dell’impegno culturale nutrita dei valori originali dell’uomo e caratterizzata da un meticciato intellettuale tra i più originali: quasi un andare a bottega, un apprendistato continuo, laborioso, lungimirante, il cui fermo sestante è il dialogo, l’incontro, la condivisione di progetti, di idee e di visioni del mondo; l’apertura mentale e la “scommessa di sè” come ricerca di accrescimento etico e, quindi, contributo di civiltà. Per giungere, sempre, al cuore delle cose, e donarle al mondo in un atto d’amore. Amore per la cultura, amore per l’uomo.

Organizzazione e Direzione Artistica: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero



Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

25 dicembre, 2010

Dino Cartia ricorda ARMANDO GRECO


galleriaRoma
via Maestranza 110
Siracusa
Dino Cartia ricorderà agli amici intervenuti Armando Greco , a sei mesi dalla morte, martedì 28 dicembre alle ore 18,30 nei locali della Galleria Roma.

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

www.galleriaroma.it

2011; 150 anni dell'Unità d'Italia calendario celebrazioni

2011; 150 anni dell'Unità d'Italia calendario celebrazioni



galleriaRoma
via Maestranza 110
Siracusa
Calendario delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia


Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com


www.galleriaroma.it

13 dicembre, 2010

La corda spezzata dell'arrivo


Giovedì 16 dicembre alle ore 18,30, ultimo incontro del 2010 con i giovedì della galleria.
"LA CORDA SPEZZATA DELL’ARRIVO"
Prospettive e visioni del mondo liquido
a cura di Salvo Sequenzia
Mi piace chiudere il mio ciclo di incontri del “Giovedì” alla Galleria Roma di Ortigia raccontandovi che cosa vi è «di qua dal Faro», per usare, capovolgendola, una espressione che i Borbone adoperavano per indicare le terre di Sicilia e le sue genti, come se si trattasse di un mondo autre, di un confine totale. Vincenzo Consolo ha ripreso questa concezione e ha intitolato un suo libro Di qua dal faro, ponendosi dal punto di vista della Sicilia come «dalla parte degli infedeli», rovesciando la prospettiva e narrando l’isola partendo dal mare che la circonda.
In questo racconto voglio segnare le rotte di un viaggio che attraversa l’Isola passando attraverso il simbolico dell’immagine, del verso e della prosa; un percorso tra “isole” che disegna il volto del territorio entro cui si insinua, raffigurandolo come un “arcipelago” ricco e frastagliato, mutevole e meticcio, finis terrae ed Ultima Thule.
Attraverso Verga, Capuana, De Roberto, Pirandello, Rosso di San Secondo, Borgese, Quasimodo, Vittorini, Pizzuto, Brancati, D’Arrigo, fino a Bonaviri, Cattafi, Tomasi di Lampedusa, Sciascia, Bufalino e Consolo – classici italiani che sono insieme classici siciliani – si delinea la prospettiva di un “mondo liquido”, che diviene metafora, simbolo ed elemento costituivo di un universo che la letteratura rivela nella sua geografia mutevole, mitica eppure profondamente storica. La Sicilia, in questi autori, diviene nesos, “terra che galleggia”, e si pone in maniera netta al centro di un sistema di rapporti culturali, artistici e letterari in cui la sperimentazione dei codici espressivi e di genere, imponendosi molto oltre la «dimora isolana», va a collocarsi in una dimensione decisamente pelasgica. Un carattere non unitario, dunque, che in tale eterodossia racchiude la sua immensa forza creativa, una magma, un arcipelago di voci vivo e fecondo, “plurale” e “impuro”.
Di acqua si nutrono i miraggi che covano dentro la scrittura de Il sorriso dell’ignoto marinaio di Consolo, de-lirando in una scrittura che scardina i piani temporali facendosi documento storico, frammento di puro lirismo, invettiva.
Dall’acqua nasce Horcynus Orca di D’Arrigo, un'opera vasta e complessa, vero e proprio monstrum nel panorama letterario contemporaneo, che sembra sottrarsi ad ogni interpretazione unilaterale, ma nello stesso tempo, per un singolare paradosso, pare quasi orientare a una lettura in chiave prevalentemente simbolica. Si può infatti affermare che in tale prospettiva il tema fondamentale sia rappresentato dal viaggio in mare, lungo il filo di un nostos omerico, con la presenza apocalittica della fera sullo Stretto. Nulla più del mare di Messina è medi-terraneo, porthmos e poros al contempo, stretto braccio equoreo circondato da terre, passaggio, scorrimento, ma trattenuto, contenuto tra sponde terranee.
Il carattere simbolico e a tratti epico della scrittura di D’Arrigo risulta accentuato dalla singolare invenzione linguistica, impasto perfettamente coerente di elementi dialettali, arcaismi, neologismi e linguaggio colto, che custodisce gelosamente il segreto indecifrabile della propria origine.
La Lingua phari, col suo braccio ricurvo, è da un lato, nella sua forma concava, terra che si incunea nel mare dello Stretto come un corpo flessuoso ripiegato appena, creando con il proprio ventre l’insenatura del porto, spazio riparato da venti e correnti, mentre dall’altro offre la schiena al mare aperto dello Stretto, esponendosi al ritmico incontro delle correnti come al soffiare d ello scirocco. Qui vive la fera, l’Orca che nella scrittura di D’Arrigo si fa fiocina e uncino che cattura, immagine terrifica che insinua sinistri presagi là «dove mare è mare».
In questo «mare di sangue pestato», spazio privo di misura e refrattario a ogni nomos, deserto d’acque su cui non si riesce a tracciare confini, a ritagliare forme e figure, superficie liscia e uniforme, spazio del sempreoltre, dell’incessante attraversamento e perciò del più assoluto sradicamento, balugina la misteriosa creatura – fantasma, apparizione, frutto di diceria o di insania – del lungo racconto “darrighiano” La coda di pesce che inseguiva l’amore di Simona Lo Iacono e Massimo Maugeri. Libro “gemino”, scritto a quattro mani, colpisce per la sua singolarità nel panorama della letteratura siciliana ed italiana di questo primo decennio del nuovo millennio. Esso sembra chiudere un ciclo nella vicenda letteraria dei due autori, ed aprirne un altro, nella vicenda più ampia della nostra letteratura d’oggi. Il richiamo di questa opera è a riconsiderare il particolare sperimentalismo tra realismo storico e neobarocco, in cui miti, sentimenti, leggende, problematiche esistenziali (i temi dell’esclusione, della libertà, della giustizia), colti nella cornice di un microcosmo tra mare e terra, diventano oggetto di riflessione ampia sulla grande e piccola storia, risolti in una scrittura che conosce il dono della poesia e della verità.

Salvo Sequenzia

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

11 dicembre, 2010

LA CITTA’ LEGGE Proposte per un’informazione al plurale



La Galleria Roma si pregia di invitare la S.V. per il 15 dicembre alle ore 18,30 per discutere e dibattere un TEMA di grande attualità:

Io informo
….tu informi
…noi informiamo….
LA CITTA’ LEGGE
Proposte per un’informazione al plurale

Mercoledì 15 dicembre 2010 alle ore 18,30 presso la Galleria Roma……..
Chi volesse intervenire con proprie proposte avrà 10 minuti a sua disposizione e può prenotarsi presso la direzione della galleria Roma via Maestranza 110

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

galleriaroma@gmail.com

www.galleriaroma.it

08 dicembre, 2010

JOHN LENNON - 1940-1970-1980-2010

galleriaRoma
via Maestranza 110
Siracusa

Giovedì 9 dicembre alle ore 18,30 Salvatore Rapisarda presenta John Lennon 1940-1970-1980-2010

John Lennon nasce a Liverpool il 9 ottobre 1940, negli anni del secondo conflitto mondiale,e sarà destinato a diventare con la sua personalità e le sue opere uno dei miti del XX secolo.
Il 2010 celebra un doppio anniversario che vuole ricordare il quarantennale -1970/2010 -dello scioglimento dei Beatles e il trentennale della morte del mitico artista avvenuta all’età di 40 anni, per mano di un folle omicida, l’8 Dicembre 1980. Attraverso la proiezione di immagini, introdotte e commentate da brani eseguiti, per l’occasione, dal duo di chitarre "Suoni Nuovi" , alternati a pezzi originali si annovereranno le fasi salienti biografiche. Dalla stagione giovanile trascorsa nella Liverpool degli anni Cinquanta, al periodo straordinario e irripetibile -1962/1970- dei fabfour, all’ultimo periodo - 1970/1980 - vissuto intensamente nell’impegno musicale e politico. Anni che ci hanno lasciato brani di una modernità senza tempo, brani che trasmettono quella poesia musicale a noi tutti amanti della “musica vera”, che ci trascina nelle emozioni più intense, che coinvolge anche i non più giovani e i giovani delle ultime generazioni.


Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

www.galleriaroma.it

06 dicembre, 2010

Salvo Sequenzia "La Corda Spezzata dell'Arrivo"


galleriaRoma
via Maestranza 110

per i giovedì della galleria
"LA CORDA SPEZZATA DELL'ARRIVO"
Tra cinema e letteratura.

Prospettive e visioni del mondo liquido
conversazione a cura di Salvo Sequenzia

16 dicembre ore 18,30

04 dicembre, 2010

“La coda di pesce che inseguiva l’amore”



Sabato 11 dicembre 2010, ore 18,00
Presso l’HOTEL ROMA, via Roma, Siracusa

Le edizioni Sampognaro e Pupi presentano
“La coda di pesce che inseguiva l’amore”

Un racconto di
Simona Lo Iacono e Massimo Maugeri

Saluta gli ospiti:
L’avv.to Sebastiano Grimaldi, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Siracusa

Relaziona:
La dott.ssa Laura Marullo, docente presso la facoltà di lettere dell’università degli studi di Catania

Legge i testi: Rina Rossitto, attrice, su immagini e video nate da un’idea di Simona Lo Iacono e Massimo Maugeri

Saranno presenti gli autori e l’editore.

Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com
www.galleriaroma.it


“La coda di pesce che inseguiva l’amore”
Simona Lo Iacono e Massimo Maugeri
(Edizioni Sampognaro & Pupi – dicembre 2010)

1860. A Portopalo di Capopassero, paese di tonnarioti nell’area siracusana, si apprestano a giungere i primi echi della lotta per l’unità d’Italia. Echi lontani e visionari che si perdono nel mare. In quel mare che, per gli abitanti del luogo, è sopravvivenza, incantamento, miraggio. Un nemico, se si rivolta contro. E tuttavia, l’unica fonte di sussistenza in una terra arida, caldissima, più a sud dell’Africa.
È in questo contesto che Turi, giovane tonnarioto, si accorge di essere seguito da un pesce. All’improvviso, tra la terraferma e l’isola delle correnti (dove ancora aleggiano le leggende su Dragut: il pirata che distrusse il torrione di Carlo V nel 1526), una coda immensa comincia a seguirlo. Preceduta da un vorticoso moto dell’aria, si presenta puntualmente ogniqualvolta il giovane solca le onde con la sua barca.
Il paese reagisce alla notizia con incredulità: non si è mai visto un pesce che insegue un pescatore. Da dove viene questa strana coda che guizza tra le onde? E cosa rappresenta? Forse lo spirito di Dragut chiede perdono ai cittadini di Portopalo con un regalo inatteso? Forse è il segno di qualcos’altro? Un cattivo presagio?
Turi, intanto, è costretto a fare quotidianamente i conti con il proprio passato e con il marchio incancellabile che l’ha segnato alla nascita: un padre dalle umili origini detenuto nell’isola delle correnti per brigantaggio e opposizione al potere nobiliare; una madre nobile, colta, perdutamente innamorata di quell’uomo finito in carcere e per questo rinnegata dalla famiglia d’origine e travolta dall’infamia (giacché, per sopravvivere, è costretta a offrirsi ai tonnarioti in cambio di pesce).
Turi cresce con i tonnarioti. Ma il suo è un esilio tra cuori che non lo comprendono, che disarmano con un atteggiamento superficiale e derisorio il suo carattere sognante.
Turi è un senza terra, un senza patria, un senza identità. È il frutto di un amore tra un uomo e una donna appartenenti a due classi sociali in lotta, a due culture diverse, a due mondi opposti. Egli stesso si sente a metà. Metà acqua, metà terra. Tra la costa e l’isola delle correnti… metà uomo, metà pesce. Per questo, forse, quando vede spuntare questa coda tra le onde il suo cuore ha un guizzo.
La diffusione della notizia di questa strana apparizione, però, dà la stura ai più biechi desideri di riscatto, in un momento storico convulso. E si innesca una sorta di gara segreta mirata al possesso dell’immenso e misterioso pesce. I tonnarioti contro i baronuzzi, in una baldoria di ossessioni reciproche, di desideri orgogliosi, di cieca brama di potere. Gli uni (i nobili) cercano il signum, il suggello di una nobiltà elargita dal cielo e ormai messa in dubbio dai moti popolari e dalle rivoluzioni del 1848, da esibire e con cui arroccarsi in posizioni di privilegio da secoli esibite come naturale corollario di sangue. Gli altri (i tonnarioti) bramano un miglioramento della propria condizione, barche e forse case, un innalzamento nella scala sociale. Del resto, la ribellione dei briganti non è che questo: miseria, fame di secoli.
Al centro di questa contesa non dichiarata, c’è Turi. Il giovane tonnarioto figlio di brigante e di nobile prostituta: l’unico in grado di richiamare il pesce. Non rimane che seguirlo, aspettare il momento in cui la coda gli si rivela.
Quando ciò accade, inizia una terribile mattanza. Una cinica e furibonda battaglia tra le acque, proprio nel momento in cui i Mille iniziano l’avanzata verso l’isola.
Scritta con un linguaggio ricco e denso La coda di pesce che inseguiva l’amore è una fabula d’amore e morte che denuncia l’incapacità di condividere, che evidenzia come le contrapposizioni esasperate e la brama di possesso possono uccidere il sogno; e come la bellezza - spesso - viene trafitta dall’incapacità di dare spazio all’apertura e alla consapevolezza necessarie per poterla contemplare

GLI AUTORI

Simona Lo Iacono
è nata a Siracusa nel 1970. Magistrato da 14 anni, attualmente dirige la Sezione distaccata di Avola, tribunale di Siracusa.
Ha pubblicato racconti e vinto concorsi letterari di poesia e narrativa. Collabora a riviste e magazine. Riunisce in casa propria un salotto letterario ospitando scrittori e artisti.
Cura, sul blog "Letteratitudine" di Massimo Maugeri (gruppo Kataweb-l'Espresso), una rubrica fissa a metà tra diritto e letteratura: Letteratura è diritto, letteratura è vita.
Fa parte dell'EUGIUS, l'associazione europea dei "giudici-scrittori".
Dal 2009 ha aderito, nel ruolo di socio, all’associazione “Law and Literature”, società di diritto e letteratura dell’università degli studi di Bologna, che annovera al suo interno diversi scrittori e studiosi.
Con il suo primo romanzo “Tu non dici parole” ha vinto il Premio Vittorini 2009 – sezione opera prima
Massimo Maugeri
è nato a Catania nel 1968. Collabora con le pagine culturali di importanti magazine e quotidiani tra cui «Il Mattino», «Il Riformista», «La Sicilia», «Il Corriere Nazionale», «Stilos». Suoi racconti sono stati pubblicati su antologie e prestigiosi giornali e riviste letterarie.
Il romanzo “Identità distorte” (Prova d'Autore, 2005) ha vinto il Premio Martoglio ed è stato finalista al Premio Brancati.
Ha ideato e gestisce il frequentatissimo Letteratitudine, blog letterario d'autore del Gruppo L'Espresso.
Ha partecipato alla scrittura del romanzo collettivo a colori "Le Aziende In-Visibili" (Scheiwiller, 2008). Ha curato il volume "Letteratitudine, il libro - vol. I - 2006-2008" (Azimut, 2008).
Ha curato la raccolta di racconti “Roma per le strade” (Azimut, 2009), partecipando con un proprio racconto e coinvolgendo nel progetto molti tra i principali scrittori nati o residenti a Roma (tra cui: Mario Desiati, Andrea Di Consoli, Lia Levi, Dacia Maraini, Antonio Pascale, Sandra Petrignani, Rosella Postorino, Cinzia Tani, Filippo Tuena).
Dal 2009 ha aderito, nel ruolo di socio, all’associazione “Law and Literature”, che annovera al suo interno diversi scrittori e studiosi.
Conduce la trasmissione radiofonica di libri e letteratura, “Letteratitudine in Fm”, presso la milanese Radio Hinterland (ascoltabile in modulazione di frequenza in Lombardia e in diretta ovunque via Internet).
Fa parte della redazione del blog letterario collettivo “La poesia e lo spirito”.
Sta per uscire, sempre per i tipi di Azimut il secondo volume di "Letteratitudine, il libro: 2008-2010".

JOHN LENNON

galleriaRoma
via Maestranza 110
Siracusa

Giovedì 9 dicembre alle ore 18,30 Salvatore Rapisarda presenta John Lennon 1940-1970-1980-2010

02 dicembre, 2010

LA CITTA’ LEGGE Proposte per un’informazione al plurale


Io informo
……..tu informi
……………noi informiamo…….
LA CITTA’ LEGGE
Proposte per un’informazione al plurale

Mercoledì 15 dicembre 2010 alle ore 18,30 presso la Galleria Roma……..
Chi volesse intervenire con proprie proposte avrà 10 minuti a sua disposizione e può prenotarsi presso la direzione della galleria Roma via Maestranza 110
TEL 0931.66960 cell. 338.3646560
e-mail: galleriaroma@gmail.com

ENTRO LE ORE 16 DEL 15 DICEMBRE 2010
Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

www.galleriaroma.it

29 novembre, 2010

JOHN LENNON

galleriaRoma
via Maestranza 110
Siracusa

Giovedì 9 dicembre alle ore 18,30 Salvatore Rapisarda presenta John Lennon 1940-1970-1980-2010

28 novembre, 2010

Stefania Federico


Costume creato da Stafania Federico

26 novembre, 2010

Dal Bianco al Nero


Dal Bianco al Nero (passando per il mare)

Fotografie di rocce e forme primordiali per scegliere l’inquadratura del tempo, rivelato dall’istantanea di un onda o dall’eternità di un macigno a riposo.
(Salvatore Zito per Galleria Roma)

________________________________________________

Con la presentazione di Salvatore Zito verrà inaugurata sabato 4 dicembre alle ore 18,30 la mostra del fotografo Francesco Favara presso i locali di Galleria Roma in via Maestranza 110 a Ortigia.
Francesco Favara appartiene all’universo solitario della fotografia, lontano dagli stereotipi della mondanità e delle illusioni di un mondo perfetto. Procedendo all’incontrario egli inizia il suo cammino di ricerca controcorrente, a partire dai margini culturali degli attuali stilemi sociali, dal fuori moda, da ciò che non è leziosamente trendy, facendosi carico di esplorare i sentieri del vero anziché del falso, del concreto anziché del fatuo, sulla difficile strada della fotografia in quanto “valore culturale” della comunicazione, sublime e personale espressione dell’intimo convincimento che occorre riprendere le fila delle verità.
Fotografie come versi, composti sul punto di confine (la riva del mare) delle certezze linguistiche, lì dove occorre fermarsi, non potendo andare oltre. Lì dove pensare è una necessità.
La sequenza di circa venti immagini intitolata “dal bianco al nero” è il viaggio della mente, attraverso le infinite gradazioni dei toni (grigi per mantenere l’intimità delle emozioni) e dei sensi, che Favara compie sulle ispide rocce delle nostrane scogliere per scegliere l’inquadratura del tempo, rivelato dall’istantanea di un onda o dall’eternità di un macigno a riposo. Una scenografia primordiale sintomatica del progetto dell’autore inteso come scopo, o pretesto, per tastare il cuore dell’umanità, per porre questa al cospetto di una natura scomoda e ostile quanto vera invece che al cospetto di ipocrite ma scintillanti futilità.
Rigore e disciplina caratterizzano il lavoro di Francesco Favara che anacronisticamente sfida le tendenze attuali tendenti alla sensazionalità, contrapponendo la consapevolezza e la semplicità di colui che ha capito che la fantasia è ancora una umana necessità.
Un romantico stralcio visivo di un genere e di un modus di fare fotografia in via di estinzione ma non per questo privo di quell’irresistibile fascino della stampa fotografica vintage, maggiormente valorizzato dal lavoro totale di un fotografo che ancora, nell’era del digitale, manovra pellicole e bacinelle sotto la fievole luce rossa della sua camera oscura, misteriosa e intrigante tanto quanto le immagini che da lì prenderanno forma magari, chissà, anche aiutate dalle note di un concerto per pianoforte di Brahms.
Per i cultori della buona fotografia è certamente una mostra da non perdere.

Organizzazione e Direzione Artistica: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero



Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

http://www.galleriaroma.it/

24 novembre, 2010

Presentazione libro "Circannu nun si sa chi"


galleriaRoma

Giovedì 2 dicembre alle ore 18,30 verrà presentato a Siracusa in via Maestranza 110 il libro di Salvatore Cagliola "Circannu nun si sa chi" edizioni Morrone .
Oltre all'autore e all'editore saranno presenti come relatori:
Corrado Di Pietro e Angelo Fortuna
Anna Petruzzelli leggerà le poesie
Saluta gli ospiti Salvatore Zito

Questo corposo libro di poesie – ben 67 componimenti degli ultimi 25 anni – va ad aggiungersi, con continuità di stile e di contenuto, alle già numerose raccolte poetiche di Salvatore Cagliola; raccolte in lingua e in dialetto, alternate in oltre un quarantennio di vita, tale da rappresentare un tempo sufficiente per rintracciare ormai i temi più ricorrenti della poetica del Nostro.
La poesia di Cagliola non ha un privilegiato terreno linguistico, una scelta tout court che giustifichi mondi differenti. Dialetto e lingua, in Cagliola, sono due aspetti della stessa medaglia; entrambi servono a “poetare”, cioè a trovare forme, immagini e suoni tipici della poesia, la quale si presenta subito al lettore con la sua veste più consueta: grigia, come la pena di vivere, verde come la speranza cristiana, rosa come i dorati paesaggi della nostra terra. Su questi tre ambiti tematici si sviluppa la ricerca contenutistica di Cagliola; la sua Weltanshuung si apre dal piccolo al grande, cioè dal cuore dell’individuo in quanto tale al cuore della creazione, in quanto opera di Dio. È una visione positiva, anche se forte e sentita è la consapevolezza del dolore e della disillusione......

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

22 novembre, 2010

Poesie d'Amore 2011 Regolamento


REGOLAMENTO della rassegna letteraria “POESIA d’AMORE – 2011”




1. L’Associazione Culturale Nuova Galleria Roma con sede in Siracusa, via Maestranza 110 organizza per l’anno 2011 la 6a rassegna letteraria “POESIA d’AMORE”.
La finalità della manifestazione è quella di divulgare e incoraggiare la lettura della Poesia attraverso l’organizzazione di un evento che metta in luce meritevoli autori attraverso la pubblicazione di una silloge poetica che raccolga i migliori lavori presentati nell’anno della rassegna.

2. Le Poesie che partecipano alla selezione sono divise in tre sezioni:

- Sezione A - Poesia inedita sul tema dell’amore
- Sezione B - Poesia inedita a tema libero
- Sezione C - Poesia inedita in Vernacolo a tema libero


3. Si concorre alla Sez. A inviando a mezzo posta tre poesie in lingua italiana (max 40 versi ciascuna), sul tema dell’amore, in unica copia in busta chiusa avendo cura di riportare sull’esterno le generalità e i recapiti dell’Autore o, via e-mail all’indirizzo di posta elettronica: galleriaroma@gmail.com


4. Si concorre alla Sez. B inviando a mezzo posta tre poesie in lingua italiana (max 40 versi ciascuna), a tema libero, in unica copia in busta chiusa avendo cura di riportare sull’esterno le generalità e i recapiti dell’Autore o, via e-mail all’indirizzo di posta elettronica: galleriaroma@gmail.com


5. Si concorre alla Sez. C inviando a mezzo posta due poesie in Vernacolo (max 60 versi ciascuna), a tema libero, in unica copia, in unica copia in busta chiusa avendo cura di riportare sull’esterno le generalità e i recapiti dell’Autore o, via e-mail all’indirizzo di posta elettronica: galleriaroma@gmail.com.


6. Le poesie inviate devono essere inedite a pena di esclusione dalla selezione.
Per poesia inedita si fa esplicito riferimento a qualsiasi lavoro che non abbia ricevuto regolare pubblicazione editoriale. La visibilità sui siti Web, o sulle riviste di settore non implica pertanto l'automatica attivazione dei diritti d'autore.


7. Le opere dovranno essere inviate entro e non oltre il 31 gennaio 2011 al seguente indirizzo:

Galleria Roma
Rassegna Poesia 2011
Via Maestranza 110
96100 – Siracusa

Non è prevista la restituzione degli elaborati poetici.

8. L’iscrizione è gratuita, ad eccezione di quanto stabilito al successivo punto “14” ed ha luogo con la consegna a mano, con la spedizione postale o a mezzo e-mail delle opere come indicato ai punti 3, 4 e 5.


9. I lavori pervenuti in regola con l’iscrizione saranno esaminati dalla Commissione della Rassegna così composta:

Salvatore Sequenzia Semiologo
Maria Teresa Asaro Insegnante
Rosa Maria Sciuto Giornalista e critico letterario
Salvatore Zito Presidente Associazione Nuova Galleria Roma
Vittorio Giaracca Segretario della Rassegna


10. La Commissione sceglierà le poesie da pubblicare in un volume edito da Galleria Roma le cui specifiche saranno rese pubbliche mediante affissione all’albo associativo e pubblicazione sul sito web www.galleriaroma.it/poesia2011 .
Il giudizio della Commissione è insindacabile.


11. La Commissione si riunirà per la discussione finale sulla selezione dei lavori nelle seguenti giornate:

- Mercoledì 2 febbraio 2011 alle ore 17,30
- Mercoledì 9 febbraio 2011 alle ore 17,30


12. Giovedì 10 febbraio 2011 i poeti partecipanti saranno informati sull’esito della selezione direttamente, tramite posta o per via e-mail.

13. Agli autori selezionati verrà richiesto un contributo spese di € 20,00 utili per la pubblicazione del volume di poesie del quale ciascun autore avrà diritto a ricevere, a stampa ultimata, n. 10 copie. Il contributo verrà versato in contanti presso la Sede dell’Associazione Nuova Galleria Roma, in via Maestranza, 110 – Siracusa, o spedito tramite lettera assicurata.


14. Le poesie saranno recitate nel corso di una serata pubblica dedicata alla Rassegna che si terrà nel mese di aprile del 2011 e di cui ne sarà data notizia attraverso i canali di comunicazione ordinari nonché con l’affissione all’albo associativo della locandina dell’evento entro il 15 marzo p.v.- nel corso della stessa serata saranno consegnati a tutti i poeti partecipanti gli attestati di partecipazione.


15. I dati personali dei partecipanti saranno trattati nel rispetto e nell’osservanza di quanto dettato dalla Legge .


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

www.galleriaroma.it

Vulcani e terremoti terzo incontro di geologia


Giovedì 25 Novembre alle ore 18,30 terzo incontro di Geologia a cura del dott. Delio Mica che parlerà di "VULCANI E TERREMOTI"
Due effetti dei movimenti della crosta terrestre sono i vulcani e i terremoti. Entrambi sono prodotti dalle intense e, a volte, profonde fratturazioni che si producono quando le zolle litosferiche interagiscono scontrandosi o allontanandosi. Si tratta quindi di normali fenomeni naturali che si manifestano in tutto il globo sia nella parte continentale che oceanica.
Quando tali fenomeni interessano le popolazioni umane, se non vengono valutati correttamente, possono costituire un rischio che potrebbe essere controllato alla luce delle moderne conoscenze che ormai hanno ampiamente spiegato la genesi e gli effetti spesso distruttivi.
La penisola italiana e la Sicilia si trovano in una posizione del tutto particolare determinata dallo scontro, già avvenuto, della zolla africana con quella europea che ha provocato la chiusura di un oceano, la Tetide, che si frapponeva fra i due continenti, dando origine alla orogenesi alpino-himalayana. Ancora oggi tali movimenti di compressione agiscono nell’area mediterranea producendo intense fratturazioni crostali che causano periodici fenomeni tellurici anche di forte intensità e un vulcanesimo sia fossile che attivo che è presente soprattutto nell’area centro-meridionale mediterranea

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

21 novembre, 2010

Collettiva "Natale in Galleria"

NATALE IN GALLERIA
Collettiva d'Arte riservata ai soci

Organizzazione e Direzione Artistica: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero



Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

http://www.galleriaroma.it/

19 novembre, 2010

Poesie d'Amore 2011


REGOLAMENTO della rassegna letteraria “POESIA d’AMORE – 2011”




1. L’Associazione Culturale Nuova Galleria Roma con sede in Siracusa, via Maestranza 110 organizza per l’anno 2011 la 6a rassegna letteraria “POESIA d’AMORE”.
La finalità della manifestazione è quella di divulgare e incoraggiare la lettura della Poesia attraverso l’organizzazione di un evento che metta in luce meritevoli autori attraverso la pubblicazione di una silloge poetica che raccolga i migliori lavori presentati nell’anno della rassegna.

2. Le Poesie che partecipano alla selezione sono divise in tre sezioni:

- Sezione A - Poesia inedita sul tema dell’amore
- Sezione B - Poesia inedita a tema libero
- Sezione C - Poesia inedita in Vernacolo a tema libero


3. Si concorre alla Sez. A inviando a mezzo posta tre poesie in lingua italiana (max 40 versi ciascuna), sul tema dell’amore, in unica copia in busta chiusa avendo cura di riportare sull’esterno le generalità e i recapiti dell’Autore o, via e-mail all’indirizzo di posta elettronica: galleriaroma@gmail.com


4. Si concorre alla Sez. B inviando a mezzo posta tre poesie in lingua italiana (max 40 versi ciascuna), a tema libero, in unica copia in busta chiusa avendo cura di riportare sull’esterno le generalità e i recapiti dell’Autore o, via e-mail all’indirizzo di posta elettronica: galleriaroma@gmail.com


5. Si concorre alla Sez. C inviando a mezzo posta due poesie in Vernacolo (max 60 versi ciascuna), a tema libero, in unica copia, in unica copia in busta chiusa avendo cura di riportare sull’esterno le generalità e i recapiti dell’Autore o, via e-mail all’indirizzo di posta elettronica: galleriaroma@gmail.com.


6. Le poesie inviate devono essere inedite a pena di esclusione dalla selezione.
Per poesia inedita si fa esplicito riferimento a qualsiasi lavoro che non abbia ricevuto regolare pubblicazione editoriale. La visibilità sui siti Web, o sulle riviste di settore non implica pertanto l'automatica attivazione dei diritti d'autore.


7. Le opere dovranno essere inviate entro e non oltre il 31 gennaio 2011 al seguente indirizzo:

Galleria Roma
Rassegna Poesia 2011
Via Maestranza 110
96100 – Siracusa

Non è prevista la restituzione degli elaborati poetici.

8. L’iscrizione è gratuita, ad eccezione di quanto stabilito al successivo punto “14” ed ha luogo con la consegna a mano, con la spedizione postale o a mezzo e-mail delle opere come indicato ai punti 3, 4 e 5.


9. I lavori pervenuti in regola con l’iscrizione saranno esaminati dalla Commissione della Rassegna così composta:

Salvatore Sequenzia Semiologo
Maria Teresa Asaro Insegnante
Rosa Maria Sciuto Giornalista e critico letterario
Salvatore Zito Presidente Associazione Nuova Galleria Roma
Vittorio Giaracca Segretario della Rassegna


10. La Commissione sceglierà le poesie da pubblicare in un volume edito da Galleria Roma le cui specifiche saranno rese pubbliche mediante affissione all’albo associativo e pubblicazione sul sito web www.galleriaroma.it/poesia2011 .
Il giudizio della Commissione è insindacabile.


11. La Commissione si riunirà per la discussione finale sulla selezione dei lavori nelle seguenti giornate:

- Mercoledì 2 febbraio 2011 alle ore 17,30
- Mercoledì 9 febbraio 2011 alle ore 17,30


12. Giovedì 10 febbraio 2011 i poeti partecipanti saranno informati sull’esito della selezione direttamente, tramite posta o per via e-mail.

13. Agli autori selezionati verrà richiesto un contributo spese di € 20,00 utili per la pubblicazione del volume di poesie del quale ciascun autore avrà diritto a ricevere, a stampa ultimata, n. 10 copie. Il contributo verrà versato in contanti presso la Sede dell’Associazione Nuova Galleria Roma, in via Maestranza, 110 – Siracusa, o spedito tramite lettera assicurata.


14. Le poesie saranno recitate nel corso di una serata pubblica dedicata alla Rassegna che si terrà nel mese di aprile del 2011 e di cui ne sarà data notizia attraverso i canali di comunicazione ordinari nonché con l’affissione all’albo associativo della locandina dell’evento entro il 15 marzo p.v.- nel corso della stessa serata saranno consegnati a tutti i poeti partecipanti gli attestati di partecipazione.


15. I dati personali dei partecipanti saranno trattati nel rispetto e nell’osservanza di quanto dettato dalla Legge .


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

http://www.galleriaroma.it/

10 novembre, 2010


Premio internazionale
Sebastiano Addamo
IV edizione

07 novembre, 2010

Gorgone ,olio su tela di Fiorella Cascieri



Contrappunto -Vernissage


CONTRAPPUNTI
Memoria e visione nel “piccolo mondo antico” di Fiorella Cascieri
mostra personale dell'artista
Fiorella Cascieri

6/16 novembre
Apertura e Vernissage sabato 6 novembre ore 18,30 a cura di Salvatore Zito

Presentazione critica di Salvo Sequenzia

direzione Artistica a cura di Corrado Brancato

San Martino in Galleria

03 novembre, 2010

CONTRAPPUNTI di Fiorella Cascieri



galleriaRoma
presenta

CONTRAPPUNTI
Memoria e visione nel “piccolo mondo antico” di Fiorella Cascieri

mostra personale dell'artista
Fiorella Cascieri

6/16 novembre
Apertura e Vernissage sabato 6 novembre ore 18,30 a cura di Salvatore Zito

Presentazione critica di Salvo Sequenzia

direzione Artistica a cura di Corrado Brancato


Ho pensato subito, dal mio primo incontro con la pittura di Fiorella Cascieri, di trovarmi di fronte a un'opera pervasa di poesia e di incanto, nella quale – per una sorta di felicissima iunctura – la visione sa farsi memoria di cose amate, di cose perdute; sostanza di “cose sperate”.
La pittura di Fiorella Cascieri ha inizio là dove il contenuto di questa visione si stempera nella ricerca formale di un micro-universo narrante, là dove l’immagine si scioglie - si “abstrae” - nel magma prezioso del colore, che in ogni tela secerne il ricordo dei migliori pensieri casoratiani sulle nature morte e i paesaggi di memoria, o di certi impasti cromatici del primo Cascella. Mai di mimesis si tratta, ma di una costante “ricreazione” esercitata su intimi processi organici, che attraversano la realtà di natura, e che la pittrice coglie con sguardo rapito, sognante.
C’è la memoria di un paesaggio dietro ogni forma che affiora, e l’emozione assoluta, propria di ogni artista, di ridare senso all'indicibile. La teoria delle immagini si dipana con serenità, gli eventi del giorno scorrono verso il silenzio, il tumulto del vivere si placa gradatamente. La linea dell’orizzonte divide alto e basso, ma qui finiscono le certezze: terra e cielo si specchiano l’uno nell’altra, la terra si riconosce nelle nuvole, l’acqua accoglie e fa suoi i colori dell’aria, le marine insinuano – nella tenue restituzione dei valori cromatici, malinconie lunghe e serenanti.
In ogni quadro di Fiorella Cascieri l’immagine si stende in ritmi pacificati, tende a semplificarsi in campiture nette e definite. Forme e colori costituiscono solo suggerimenti: essi non vogliono definire lo spazio ed il suo contenuto, ma, piuttosto, intendono evocare, alludere. Qualcosa vien detto, molto di più rimane nascosto. Dietro le forme sta tutto ciò che noi dobbiamo recuperare in prima persona, e siamo spinti a farlo poiché si avverte la presenza di un mistero che risiede oltre l'immagine.
In questo grumo inespresso, in questo “indicibile”, non l’immagine suscita il ritmo, la cadenza, il tempo; ma il ritmo, l’aura, l’oscurità e l’enigma naturale della notte generano l’immagine, la trama creativa in uno spazio e in un tempo fluttuanti. Là c’è la natura con i significati, la rappresentazione, i codici del giorno. Qui c’è la notte nel suo senso intraducibile.
E' un “piccolo mondo antico” che affiora dall'universo pittorico di Fiorella Cascieri. I paesaggi, i ritratti, le nature morte, i reperti, stanno in bilico tra la realtà e l’immaginazione, quasi fossero segni astratti prodotti dalla mente o dalle emozioni, paesaggi interiori. In questo “piccolo mondo antico, che il mondo della pittura di Fiorella Cascieri, gozzanianamente fatto di piccole cose, prendono corpo le sensazioni che si modulano attraverso il linguaggio della memoria che si è depositato nel cuore dell’autrice. Sicché emerge e si riconosce, nel suo fare, anche una lunga tradizione artistica, di scuola romana, nelle luminosità, nelle “vedute”, nelle velature che costruiscono un tonalismo soffuso e dorato.
Eppure, non è in tale direzione che conducono le opere di Fiorella Cascieri, né tanto meno sono rivolte al recupero di una qualche forma di descrizione-figurazione di situazioni di natura, di paesaggismo o vedutismo che sia. Non è questa la natura tematizzata nei quadri di Cascieri, bensì è il senso ed il sentimento della natura che sono cogenti, nel significato che a tale espressione aveva attribuito Francesco Arcangeli in quel fondamentale saggio apparso nel novembre del 1954 su “Paragone”, Gli ultimi naturalisti, nel quale il grande critico bolognese individuava gli antesignani della “stagione informale”. Nel saggio Arcangeli si riferiva ad una natura che «si guarda, si respira, si sente, si soffre ancor prima che la si dica in parole; natura “profondamente a amorosamente angosciata, e quasi medianicamente intuita».
In questa chiave ed entro tale prospettiva ermenenutica si sono da interpretare le motivazioni che ispirano la pittura di Fiorella Cascieri.

Salvo Sequenzia

Organizzazione e
Direzione Artistica: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero



Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

31 ottobre, 2010

Fiori di Bach


galleriaRoma
via Maestranza 110
96100 Siracusa

Giovedì 4 novembre alle ore 18,30 la dott.ssa Aurelia Spagnolo parlerà di
FIORI DI BACH
FIORI CALIFORNIANI
FIORI AUSTRALIANI
Una nuova, "antica", via per il benessere psico-fisico


Nella psico-terapia olistica, la floriterapia (fiori di Bach, fiori californiani, fiori australiani ecc) occupa un posto rilevante. La vibrazione che si sprigiona da ogni fiore va a colpire direttamente l'essenza dell'uomo: la sua anima.
Le essenze floreali possono toccare ogni aspetto dell'esperienza umana, quindi abbiamo fiori per la paura dell'ignoto, per le paure concrete, per la solitudine, la depressione endogena ecc.
Un'accurata mescolanza delle essenze produce cambiamenti in modo dolce e duraturo. Il principio fondamentale della floriterapia è che il nostro benessere personale e il senso di interezza dipendono principalmente dal benessere del mondo in cui viviamo.
L'equilibrio nasce quindi da un dialogo tra l'anima umana e l'anima della natura.
Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

18 ottobre, 2010

INTRECCI DI VOCI -IL SUD NELLA NUOVA LETTERATURA


Giovedì 21 ottobre alle ore 18,30 nei locali di galleriaRoma Salvo Sequenzia parlerà di
INTRECCI DI VOCI
IL SUD NELLA NUOVA LETTERATURA


Nel febbraio del 1994, a Napoli, si tenne a Galassia Gutemberg un incontro di scrittori meridionali di più generazioni, ma soprattutto molto giovani. L'incontro aveva per titolo “Narrare il Sud”. Goffredo Fofi nel 1995 dedicherà a questo incontro un interessante saggio dal titolo Narrare il Sud, pubblicato da Liguori con la prefazione di Vincenzo Consolo. L'italianista Daniela Carmosino, docente presso l’Università del Molise, fa risalire a tale convegno la data di nascita di una nuova narrativa meridionale, una sorta di “Nuovo Risorgimento”, a cui la studiosa dedicherà nel 2009 una pregnante e lucidissima analisi confluita nel pamphlet Uccidiamo la luna a Marechiaro. Il Sud nella nuova narrativa, pubblicato da Donzelli.
In quegli anni una nuova generazione di scrittori faceva il suo ingresso nello scialbo parterre letterario italiano: una generazione che, negli anni successivi, si sarebbe affermata prepotentemente grazie a un nuovo modo di “leggere” la realtà e la società italiane e all'adozione di originalissime prospettive narrative e all’uso di nuovi linguaggi.
I risultati di tali esperienze, posti al vaglio ad oltre quindici anni di distanza, appajono variegati e disparati. Si tratta senza dubbio di opere di assoluto rilievo, che hanno avuto il merito di “aggredire” gli stereotipi di una tradizione sfibrata ed hanno affermato nuovi modi di “leggere” e di raccontare non solo il Sud, ma – più estensivamente ed intensivamente – di adoperare una modalità “palombara”, inabissandosi dentro una mutazione sociale che stava “accadendo” a Mezzogiorno, nel resto d'Italia e nel mondo, e di raccontare intus et in cute tale mutazione.
Facendo propria ed assumendo una delle più cospicue e “pesanti” eredità letterarie – Sciascia, Bufalino, Consolo, Ortese, Rea, La Capria, Nigro, Tondelli, De Carlo, Busi, Onofri, Benni – questa nuova generazione letteraria avverte sensibilmente i segni del cambiamento e li traduce in una riflessione teorica che conduce ad una sperimentazione sia formale che tematica, in funzione tanto di un”aggiornamento al presente”, quanto di una potatura del repertorio tematico ereditato dalla tradizione di riferimento, con l'innesto delle più vive esperienze che andavano frattanto maturando negli Stati Uniti, in Sud America, nell'Africa occidentale e in Asia.
Da tale humus fecondissimo germogliano le interessanti e significative esperienze narrative di Livio Romano, Francesco Piccolo, Giulio Mozzi, Montesano, Gaetano Cappelli, Antonio Pascale; e, più tardi, quelle di Ottavio Cappellani, Salvatore Scalia, Massimo Maugeri, Silvana La Spina, Silvana Grasso, Simona Lo Iacono, Veronica Tomassini. Esperienze, queste ultime, che si muovono tra la contingenza del dato reale e la capacità di trasfigurare tale dato in simbolo, in figura, in condizione universale; segnali vitalissimi, irriducibili ad ogni pretesa di categorizzazione; testimonianza di una “urgenza” conoscitiva e demistificante e di una talora “impietosa” tensione gnoseologica, morale.
Dalla recensio dei materiali narrativi si coglie la sperimentazione formale e linguistica (Cappellani, Grasso), il nuovo noir esistenziale (Massimo Maugeri, Turi Scalia), la felice reinvenzione del romanzo storico e metanarrativo (Silvana La Spina, Simona Lo Iacono); l'implacabile e cruda scrittura di denuncia e il reportage narrativo (Veronica Tomassini), capace di dare vita, carne, colore e individualità al fatto di cronaca.
Senza rinunciare alla forza icastica, alla potenza evocativa ed emozionale della parola, al potere conoscitivo della letteratura, né tantomeno alla qualità “deragliante” e “divergente” del discorso narrativo, la letteratura del nuovo Sud rinnega tutte le stimmate di istituzionalizzazione e di codificazione per essere voce ed espressione di una lancinante ed “inaudita”neutralità.
Ne consegue la individuazione di una assoluta specificità di ciascun percorso espressivo, che ribalta l’assunto di una definizione antologizzzante o “canonica” di una “letteratura meridionale” - cristallizzata in una costellazione di temi, di topoi (rassegnazione, vittimismo, fatalismo, rivolta sociale, individualismo) e di caratteri - che porta alla dissoluzione di un approccio geografico alla problematica – la prospettiva localistico/regionalistica di una letteratura campana, siciliana, pugliese, calabrese – e che si orienta piuttosto sul crinale di quella “vocazione”, già appurata da Leonardo Sciascia, che individua il carattere precipuo di una letteratura radicata a un luogo, a un momento storico, a un paesaggio, a un individuo, a una storia, a un istante, eppur capace di divenire voce corale, assoluta, assumendo, nel suo proprium, una molteplicità di punti vista, di prospettive; aprendosi al ventaglio di una prospettiva più vasta, eterogenea ed erratica – talora eretica ed eterodossa. Un felice intreccio di voci che ha dato vita, in quest’ultimo decennio – nella specola di un angolo di provincia d’Europa - ad una delle esperienze più esaltanti maturate nella letteratura dell’età nostra.

Salvo Sequenzia

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

11 ottobre, 2010

Mestieri scomparsi - Mariarosa Malesani


galleriaRoma
palazzo Rizza
via Maestranza 110 Siracusa

Giovedì 14 ottobre alle ore 18,30 la professoressa Mariarosa Malesani parlerà dei mestieri scomparsi nel corso della serata saranno proiettati foto e filmati d'epoca

La memoria è la nostra cultura ed è l’ordinata raccolta dei nostri pensieri ed è pure l’ordinata raccolta dei pensieri degli altri uomini, di tutti gli uomini che ci hanno preceduto.
Mentre nella seconda metà dell’800 l’industrializzazione andava di pari passo con i vecchi arnesi manuali e con l’oggettistica quotidiana; macchine e manualità coabitarono per lungo tempo e la modernità maturava lentamente. Negli anni ’50 l’evoluzione industriale fu repentina e portò le devastanti lusinghe di una occupazione senza fatica e poco sudore. Fu un avvento improvviso che colpì masse di contadini e pastori, artigiani e manifatturieri, spazzati via al punto che non ci fu coabitazione tra antico e moderno: pian piano sparirono i lavannari, i carritteri, i vanniaturi, i seggiari, i craunari, i molinari, i gazzusari, i cantineri, i bottari, gli strilloni ……..
E io credo che dovremmo invece risvegliare nei siracusani la voglia di appropriarsi del loro passato perché sembrano dimentichi della loro cultura popolare cosicché hanno spezzato il cordone ombelicale con la storia popolare della propria gente che, invece, è rimasta, nei secoli e sotto tutte le dominazioni, il filo di Arianna che ha permesso alla città di mantenere fieramente la propria identità che la caratterizza. Senza abbandonarci ad uno sterile “amarcord” credo che una certa nostalgia per la Siracusa di una volta, ricca di figure che rendevano le strade e i vicoli così pieni di fascino e poesia, sia auspicabile . Accanto alle merci che vendevano, ai servizi che prestavano, alla loro abilità nel riparare donavano saggezza, consigli….

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

05 ottobre, 2010

LipumaSettanta


La mostra è inserita negli eventi della Giornata del Contemporaneo indetta dall’ A.M.A.C.I. (Ass. Musei Arte Contemporanea Italiani).

Sabato 9 ottobre 2010 alle ore 18,30 nei locali di galleriaRoma via Maestranza 110 Siracusa l'architetto Salvatore Rapisarda presenta

LipumaSettanta
Nove ottobre 2010

SALVO LI PUMA

Un pittore, un siracusano dell’arte.
Nelle sue opere il possesso dell’oggetto e del luogo,
pensiero e osservazione,
interazione intellettuale
forme senza tempo attraversate
dall’evocazione dell’essere e del divenire.

Nelle sue opere possiamo sentire il vissuto dell’artista con il luogo della storia, con lo studio, la sua bottega, operante e meditativa, luogo di creatività, di concentrazione,di elaborazione; traduzione di idee, intuizioni, letture. Scagionare dall’interiorità quel cumulo di energie non sempre spiegabili con la ragione, che spingono alla rappresentazione e alla comunicazione di un credo pienamente coerente e corrispondente con l’azione temporale.
Settanta, anni febbrili di incessante ricerca e confronto, di fermenti, di concetti travagliati, risultati pittorici ora sospesi, ora antinomici composizioni piene e vuote, ricerca unitaria del tutto e del nulla. Segni sentiti, segni come traduzione formale di energie Esternazione dell’attimo magico, oltre l’abilità, oltre l’atavica tecnè .Rappresentazione di oggetti che interagiscono, in scenari di astrazione segnica. e di ordine metafisico.
Oggetti che vogliono evocare, trascendere nei campi del surreale e del simbolico, memoria rifusiva di messaggi comunicati da quella maestria secolare, che ci ha donato porzioni di spiritualità, di poesia ,di armonia., che si scontrano con il malessere, il disagio, la precarietà la decostruzione. Assistiamo ad una sintesi mediatica che ci conduce verso la riflessione della forma e delle parole.

Salvatore RAPISARDA

Organizzazione e Direzione Artistica: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero



Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

02 ottobre, 2010

CONVERSAZIONE D'ARTE E FILOSOFIA


Giovedì 7 ottobre alle ore 18,30 nei locali di galleriaRoma in via Maestranza 110 Siracusa CONVERSAZIONE D'ARTE E FILOSOFIA a cura del prof. Guglielmo Montuori

"SPELLBOUND" (IO TI SALVERO') di A. HITCHCOCK E LA TEORIA DELL'INCONSCIO DI S. FREUD

Nel 1895 nascono, contemporaneamente, il cinema e la psicoanalisi.
La coincidenza è significativa, anche perché cinema e psicoanalisi rappresentano due dei più riusciti tentativi dell'esplorazione dell'inconscio mai escogitati dall'uomo.
Da teoria terapeutica, la psicoanalisi è divenuta, nella cultura contemporanea, una metodologia d'interpretazione delle varie sfere dell'attività umana e quindi anche delle varie
manifestazioni ed espressioni artistiche.
A. Hitchcock è stato il più famoso divulgatore cinematografico del pensiero di S. Freud e ha espresso in maniera impareggiabile il rapporto del cinema con la psicologia del profondo.
Esempio unico della dimensione "artistica" hitchcockiana è dato in "Spellbound" dalle sequenze oniriche, per le quali il celebre regista fece ricorso alla collaborazione del pittore surrealista Salvador Dalì.
(Prof. Guglielmo Montuori)

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

27 settembre, 2010

Forza d'ali - di Giusi Contraffatto




Sabato 30 settembre alle ore 18,30 nei locali della Galleria Roma di via Maestranza 110 Ebe Russo presenta la raccolta di poesie "Forza d'ali" di Giusi Contraffatto.
Interverranno Giusi Giuffrida dell'ANVOLT , Vitale Verri e Ina Nicosia.

Buffet con degustazione vini siciliani

Attraverso le sue poesie, Giusi Contraffatto esprime i sentimenti più intimi del suo animo,le sue intuizioni del reale,una forza comunicativa capace di coinvolgere sul piano delle emozioni e delle riflessioni anche il lettore più frettoloso. L'intensità poetica si sprigiona sin dai primi versi e ci porta, come fa lei, a guardare lontano, alla ricerca di un sogno più sereno e attraente, ma fuggevole come un palpito d'ali.

Ebe Russo

Giusi Contrafatto

imprenditrice in Sicilia gestisce un'azienda di famiglia fondata dal nonno Giacomo nel 1930, nasce a Caltagirone il 25 giugno 1960; censita il 29 giugno 1960 poiché incerta era la sua sopravvivenza. Tenace nel non lasciare questa vita lo è anche nel percorrerla, forte di carattere, decisa, fiera un miscuglio che fa di lei purezza infinita. Nasconde una sensibilità d'animo profonda, un patrimonio emozionale troppo vasto per essere rinnegato e misconosciuto, dare voce al suo "io più profondo" è un privilegio che dà ricchezza a chi da lei imparerà la strada della risalita. Giusi è energia in tutto ciò che è creativo, grande sognatrice, ama l'arte e la poesia come più alta espressione dei sentimenti e della natura che vivono in simbiosi. Segnata da esperienze molto profonde e significative, compone i suoi versi non perdendo mai di vista l'esempio più vero che attribuisce alla vita "perfetta e imperfetta" ma dotata di quell'armonia che ha sempre condotto "l'essere al vivere". A difesa dei sentimenti più puri, essenziali, alcune poesie raccontano di menti segnate e ferme ad antiche radici, dove le verità e ogni forma di sentimento sono adeguate a valori bendati, sordi e muti, ma dove le chiuse si affidano quasi sempre a speranze di luce e amore emarginando la condizione dell'ignoranza. L'amore, la lealtà dei sentimenti, i ricordi delle emozioni, sono esaltate da forze cicliche esistenziali come le stagioni, la luna, il sole.
Giusi è ferma nei suoi principi, nelle sue convinzioni, ferma e forte come le radici di un albero secolare piantato su una terra aspra, eppure vive di sogni e speranze che danzano nel cuore.
Un vulcano di creatività e passionalità sempre pronto ad eruttare, un animo poetico ricco di emozioni profonde, significative, incancellabili. Vi sono menti che sono destinate e condannate dal fato a perpetuare gli stessi principi e gli stessi ideali per tutta la vita, nulla scalfirà mai le loro scelte e i loro buoni propositi, impariamo da questi esempi di coraggio a cambiare la cultura aberrante che sovrasta gli infiniti silenzi che ci accompagnano. Diamo alla speranza il suono dolce di una nenia e al futuro i colori di un arcobaleno che si immergeranno in un rosa antico fatto di "Donna"quella Donna con la D maiuscola, che non perderà mai la sua identità di essere stata madre: "coraggio ed esempio" per i "figli mai partoriti. Sonia Demurtas nota le sue doti poetiche e decide di inserirla nella raccolta di liriche " VOCI DI CONCHIGLIA 2" e successivamente in "COLLANA DI PERLE".

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

22 settembre, 2010

LUCIO PICCOLO


Per i giovedì della galleria, giorno 23 settembre alle ore 18,30 nei locali di galleriaRoma via Maestranza 110, Salvo Sequenzia parlerà di:


SI DICE CHE IL SILENZIO ERA FUGGITO
Storia di Lucio Piccolo barone di Calanovella, poeta e mago


Riverberi d’echi, frantumi, memorie insaziate,
riflusso di vita svanita che trabocca
dall’urna del Tempo, la nemica clessidra che spezza,
è bocca d’aria che cerca bacio, ira,
è mano di vento che vuole carezza

Lucio Piccolo, La notte

«Siamo qua come agli orli della vita, Contessa. Gli orli, a un comando, si distaccano; entra l’invisibile; vaporano i fantasmi; […]. Ecco tutto. I sogni, la musica, la preghiera, l’amore….tutto l’infinito che è negli uomini lei lo troverà dentro e intorno a questa isola». E’ per bocca del mago-poeta Cotrone, signore della Villa della Scalogna ne I Giganti della montagna di Pirandello, che facciamo ingresso nel mondo incantato e favoloso della poesia di Lucio Piccolo, un «mobile universo di folate» che rappresenta una delle più straordinarie vicende letterarie del Novecento.
Tale vicenda letteraria comincia nel 1954, quando il poeta invia ad Eugenio Montale le 9 Liriche stampate nello stabilimento tipografico «Progresso» di Sant’Agata di Militello. Entusiasta di quelle poesie, Montale presenterà lo stesso anno la silloge ed il suo autore ad un convegno di poeti a San Pellegrino. Da allora la vicenda letteraria del poeta dei Canti barocchi si mescola alla sua leggenda.
Lucio Piccolo di Calanovella nasce a Palermo nel 1903 da Giuseppe e Teresa Tasca Filangieri, appartenente ad una delle più antiche e nobili famiglie dell’isola, imparentata con I Lanza, I Notarbartolo di Villarosa ed i Moncada. L’autore de Il Gattopardo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, era suo cugino. Il poeta ebbe residenza stabile a Palermo sino alla morte del padre, quando si trasferì a Vina di Capo d’Orlando, nella villa che divenne ben presto cenacolo di poeti, letterati, musicisti, maghi e scienziati. La sorella Agata era cultrice di botanica; il fratello Casimiro, studioso di parapsicologia, fotografo e pittore.
Lucio Piccolo fu studioso di filosofia, di scienze matematiche, astronomia, esoterismo; musicologo e compositore, conoscitore del greco antico, dell’ebraico e dell’arabo. Leggeva poeti e filosofi nei testi originali in tedesco, inglese, francese e spagnolo.
Piccolo ebbe una cultura di vastità e profondità enciclopedica e, pur muovendosi raramente dal suo eremo di Capo d’Orlando, fu a contatto con i maggiori poeti e letterati del suo tempo. Con il poeta Yeats ebbe una fitta corrispondenza sulla natura delle fate, che il fratello Casimiro dipingeva e fotografava nei giardini della Villa.
Cultura, memoria, magia, suggestioni ancestrali e sapienza orfica nutrono i versi di Lucio Piccolo; la sua poesia rivela la sua appartenenza a quel «sesto continente del pianeta piccolo e clandestino» che è la Sicilia, terra di miti brividata da ansie esistenziali e da urgenze speculative, popolata di fantasmi, nutrita di visioni e di attese. Poesia di incantamenti senza tempo, che fanno di questo poeta un “cantore”, più che un poeta nel senso della greca poesis. Non per nulla egli perseguì lungo tutto l’arco della vita l’ideale di una sapienza arcaica fondata sulla celebrazione della polarità che è, innanzitutto, “musica”. La sua perfetta conoscenza del greco antico e dell’aramaico, l’anelito costante alla scienza del numero pitagorica, lo studio del mondo delle ombre e dei suoi abitatori – fate, folletti, gnomi e creature fatue della notte – attestano una frequentazione costante, assidua, quasi sacerdotale, del poeta con una dimensione ed una realtà autre. Il suo essere trasognato, con lo sguardo sperduto verso orizzonti remoti e senza tempo, denota una immaginazione creatrice in cui la poesis seppe farsi profonda contemplazione, conoscenza visionaria, al modo degli iniziati di Eleusi.
Da questa sconfinata e traboccante immaginazione creatrice scaturisce una produzione letteraria originale e complessa, segnata da un linguaggio simbolico ed esoterico, da un perspicuo carattere orfico. Le raccolte Canti barocchi (1956) e Gioco a nascondere (1967) partecipano di tale dimensione visionaria, fragile, iniziatica e crepuscolare: «Sogno piani convessi/luminosi quadrangoli circolari/e l’infinito/chiuso in un anello».
La raccolta Plumelia (1967) e La seta (1984) rappresentano l’esito perfetto, la maturazione piena e consapevole della poesia di Piccolo, sia sul piano formale che su quello contenutistico. Come nei Canti barocchi e in Gioco a nascondere in Plumelia ritornano ricordi e impressioni dell’infanzia palermitana, immagini e visioni di luoghi e di paesaggi che trascendono il mero dato biografico e topografico per consegnarsi a una trama di richiami esoterici, mnestici, evocativi.
E’ la memoria il fondamento di questa poesia. Di quella Memoria che è Mnemosyne, madre delle Muse, che concede al poeta le immagini per una profonda riflessione sull’essere, sull’eterno, sulla fugacità, la morte, il male ed il tempo; la perennità della natura, la magia dell’universo, l’ansia del ritorno alle origini.
Ne La seta la raffinata mescolanza di toni di un fluido canto, in cui si depositano le scene di una natura che abbonda, si trasforma e svampa, costituisce la la dimensione stilistico-tematica precipua. Vibra un moto di pena esistenziale in questa poesia, assorbita dalla istanza della memoria, dalla intuizione di vertiginose ed ignote presenze cosmiche, che abitano e fecondano una natura meravigliosa e affannata, che il poeta coglie con preziose e abbaglianti cifrature barocche.
Lucio Piccolo si rivela poeta assorto, librato un una robusta direttrice di pensiero, nutrito di storia e di memorie, frequentatore di creature disincarnate, custode di segreti e di ombre, cifra intensa di un sostegno a un respiro poetico autenticamente governato dal senso della labilità dell’esistere, dal fuggire di ogni condizione della storia, mentre in un sospeso stato di attonita attesa, di meraviglia e scoperta, si levano i miti eterni dell’infanzia del mondo, stagione planetaria ora ritagliata a barlumi, oscura e raggiante, ora incedente nel Bosco sacro dell’universo, palpitante di vita, gremito di creature portatrici di nostalgie ancestrali, gravido di incantagioni e di umori, dove «sale la delizia del sangue dà fili/di porpora a le foglie, batte/nei petali e la corolla/s’apre al verace respiro;/ma si ferisce la mano/che la coglie e gioia e dolore/chiude l’istesso cerchio» (Il raggio verde e altre poesie inedite, Terza Esperide).

Cotrone: -Respiriamo aria favolosa. Gli angeli possono come niente calare in mezzo a noi; e tutte le cose che ci nascono dentro sono per noi stessi uno stupore. Udiamo voci, risa; vediamo sorgere incanti figurati da ogni gomito d’ombra, creati dai colori che ci restano scomposti negli occhi abbacinati dal troppo sole della nostra isola.
LUIGI PIRANDELLO, I Giganti della montagna

Salvo Sequenzia

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com