30 aprile, 2008

Luca Scamporlino

Luca Scamporlino

Nonsoloritratti

Galleria Roma

"Nonsoloritratti" inaugurazione della Mostra personale di Anna Bialecka

filmato a cura di Salvatore Trommino

25 aprile, 2008

nella dimensione del sacro, un sacrilego: Oreste

nella dimensione del sacro, un sacrilego: Oreste
Intervengono:
prof. Lucia Arsì, docente di latino e greco
prof. Maria Teresa Asaro, docente di storia e filosofia
sabato 3 maggio, h. 18,30
intermezzo musicale di Salvatore Zito

24 aprile, 2008

Siracusanteprima Teatro

Diapason Studio
Associazione Culturale

Siracusanteprima
Teatro
28 conversazioni teatrali attinenti la rappresentazione classica in programma la sera stessa in teatro, tenute da operatori culturali del territorio con l'intento di interessare, incuriosire e divertire il pubblico presente

SIRACUSANTEPRIMA TEATRO
si propone di far vivere lo spettacolo in maniera completa e immediata, con l'intento di accompagnare tutti coloro che amano le rappresentazioni classiche o le incontrano per la prima volta. Quest'anno sarà rappresentata la trilogia di Eschilo, l'Orestea: Agamennone, le Coefore, Eumenidi, dove il monito di Eschilo è: la conoscenza viene dalla sofferenza, noi vogliamo cambiare questo monito in:la conoscenza viene dal piacere ditrovarsi in un posto ospitale dove avviene un evento unico in compagnia di persone speciali che, vivendo quotidianamente il territorio, offrono amichevole accoglienza.

CONTATTI
333 9721781
333 9429611




Nonsoloritratti


Galleria Roma
via Maestranza 110
Nonsoloritratti
mostra personale di
Anna Bialecka
24 Aprile - 6 Maggio

15 aprile, 2008

Cesare Alfieri nel ricordo di Nando Risi



Giovedì 17 Aprile alle ore 18,30
Nando Risi parlerà di
CESARE ALFIERI
Un grande siracusano da non dimenticare

Artan Shabani

“L’opera di Artan Shabani è definita da pennellate corpose, da un ampio respiro che pur avendo origine nella pittura figurativa si afferma come un linguaggio espressivo difficilmente riducibile in semplici definizioni. Nella sua evidente tensione verso una pittura espressionista l’artista vive il colore come mezzo ottimale per ottenere una sensibilità forte, alta; Shabani ricerca la massima potenzialità espressiva dei colori (non a caso spesso primari) valorizzandone il timbro in una gestualità che non scade mai in un turbinare confuso, non perde mai quella coerenza che è una delle maggiori caratteristiche del pittore. In lui il tocco del pennello si fa ampio, la composizione rigorosa nonostante la ricchezza del suo linguaggio.
La capacità di gestire con sapienza la fisicità della materia non viene mai meno in Shabani che non a caso si esprime al suo meglio nelle grandi composizioni dove le tracce corpose del colore si riassumono in composizioni equilibrate ma di grande valenza visionaria.
Ampie, nervose campiture dai forti cromatismi di matrice fauve sono un segno distintivo nelle opere astratte come in quelle più figurative, in cui la materia non si scompone nell’astrattismo ma resta una manifestazione del reale; così gli uomini e i paesaggi di Shabani mantengono un’attenzione al dato emozionale mai erratico ma guidato con una sicurezza che li definisce anche nella loro esasperata energia. Le figure di violoncellisti che caratterizzano alcuni dei suoi dipinti sono altresì un vibrante riferimento alla passione giovanile per la musica che lo portò a suonare violoncello per anni prima di scegliere la pittura come forma espressiva.
Artan Shabani padroneggia sotto il gesto espressionista una capacità compositiva qualitativamente alta e ci guida verso la percezione di una realtà di cui lui dà la misura e la definizione”.

11 aprile, 2008

La vie en rose Mostra di Amedeo Nicotra 7/17 giugno 08

La sensazione del fuoco
di Tommaso Cimino


“Par les soirs bleus d'été, j'irai dans les sentiers,/picoté par les blés, fouler l'herbe menue:/rêveur, j'en sentirai la fraîcheur à mes pieds./Je laisserai le vent baigner ma tête nue.//Je ne parlerai pas, je ne penserai rien:/mais l'amour infini me montera dans l'âme,/et j'irai loin, bien loin, comme un bohémien,/par la Nature, - heureux comme avec une femme.”, “Nelle sere d'estate, azzurre, andrò lungo i sentieri,/solleticato dalle spighe, a pestare l'erba appena nata:/come un sognatore sentirò la frescura ai piedi./Lascerò che il vento bagni il mio capo, nudo.//Non parlerò, non penserò a nulla:/ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,/e andrò lontano, molto lontano, come uno zingaro,/nella Natura, - felice come se fossi con una donna.”.
Otto versi di un uomo per una donna, si direbbe: e Amedeo Nicotra, che nella sua nuova mostra intitolata La vie en rose sceglie proprio un poeta francese come Arthur Rimbaud e la sua poesia Sensation per ornare una delle sue opere, li conosce bene.
Da anni nelle sue tele, nelle opere grafiche così come nelle terrecotte o nei finissimi oggetti che solleva di peso con la sua pittura da un oblio non meritato, siano tegole o gusci d’uovo – come un moderno Peter Carl Fabergé – o scorze d’albero, i volti di donna non mancano. In realtà, per chi ha la fortuna di poter osservare l’evoluzione della sua pittura, alcuni dei ritratti presentati in questa mostra sono tasselli di una meditazione che viene già dalle primissime tele, quasi dai primi tratti di pennello.
Eppure una lettura attenta delle opere di questa mostra rivela una provocazione di Amedeo Nicotra ben più sottile rispetto al titolo, quello di una celeberrima canzone interpretata da Edith Piaf: non tanto perché di questi tempi sempre più spesso la vita di tante donne è tutt’altro che rosea e felice – la Piaf ci potrebbe aiutare con il titolo di un altro suo indimenticabile successo, Je ne regrette rien, ovvero Io non rimpiango nulla.
Il fatto è che dinanzi a queste opere nasce subitaneo un paragone, che non ho il timore di proporre perché il confronto con i Grandi dell’arte rivela da parte degli autori a noi vicini studio, applicazione, e quel filtro che viene dall’aver osservato le esperienze altrui. In quello studio si trovano di certo la Maddalena di Donatello e Raffaello Sanzio, ma anche un “dipinto nel dipinto”, come nell’enigmatico Magritte – dunque fra le esperienze di Nicotra, non solo i classici e non solo la pittura, ma anche la scultura e la spazialità che questa comporta.
Rappresentare queste donne e La vie en rose significa allora, proprio come nel tentativo di Donatello, non cercare tanto il Bello quanto il Vero: difatti nel maggior numero di casi questi dipinti di Amedeo non mostrano altro che il viso, con una gamma di emozioni ampia e variegata. Grandi occhi, sorrisi, sopracciglia aggrottate o sguardi rivolti in basso, pensierosi: su uno sfondo volutamente nebbioso, inconsistente (diremmo che sono profumi di donna, e che altro non interessa al pittore di mettere in scena), solo i tratti del volto sono delineati. Nemmeno le chiome sono sempre definite, anzi anche le spalle, il collo in molti casi sono come inghiottiti dal mistero, e le tinte di ecoline, come fosse un liquido acquerello o una china, lasciano macchie posarsi dove invece aspetteremmo una linea più netta, uno stacco fra il personaggio e lo spazio.
Queste donne, madri o ragazze, intente a pensose canzoni alla chitarra o a sorseggiare svogliatamente un drink, sembrano lanciare un richiamo come (la poesia chiama altra poesia) nei versi della poetessa Anna Achmatova: “Strinsi le mani sotto il velo scuro…/«Perché oggi sei pallida?»/Perché d’aspra tristezza/l’ho abbeverato fino ad ubriacarlo.//Come dimenticare?Uscì vacillando,/sulla bocca una smorfia di dolore…/Corsi senza sfiorare la ringhiera,/corsi dietro di lui fino al portone.//Soffocando, gridai:«È stato tutto/uno scherzo. Muoio se te ne vai.»/Lui sorrise calmo, crudele/e mi disse:«Non startene al vento»”. A pensarci bene, sarebbe una giusta reazione per un “sognatore” come quello della poesia di Rimbaud citata da Nicotra, che va lontano nella Natura, felice “come se” fosse con una donna. In realtà quel pittore cerca altro, non una Donna.
La vie en rose, misteriosa, senza sfondo preciso, con i volti e le espressioni che paiono lampi dentro un lungo indistinto fondo di nubi, ha cambiato colore dal rosa al rosso fuoco di qualcosa che arde al di là delle attenzioni maschili: chiudo con una poesia di Elena Schwarz. “Amo tanto il fuoco,/che lo bacio,/allungo la mano,/mi lavo il volto in esso,/giacchè soavi spiriti/vi abitano, come in un bocciolo,/e lo cinge un anello/di sottili forze./È la loro casa,/il guscio, il conforto,/tutto il resto/è troppo rozzo per loro.//Ho la frangia bruciata,/ho le ciglia riarse,/mi è parso che tu/fremessi nel fuoco./Vuoi forse sussurrarmi/una parolina luminosa,/e una candela tremola./Ma in me c’è solo buio.”. Rischiarato per noi dai dipinti di Amedeo.

10 aprile, 2008

Frammenti

Liberamente Tratto da
Aldo Nicolai, Pablo Neruda, Trìlussa, Antonio De Curtis, K. Gibran,
J.R. Wilcok, Maurizio Battista, 99 Posse, DarioFo, Luigi Pirandello,
Plauto, Paolo D'isanto, B. Brecht, W. Shakespeare.
Con
Angelo Abela
Maurizio Battista
Lorenzo Falletti
Marcella Zincato
Zaira Greco
Marco Vitello
Carlo vitello

Musiche: Sandro Faro
Trucco e opere in Scena
Francesca Nobile e Cristina Larocca
Assistente Alla Regia: Maurizio Battista
Regia: Carlo Vitiello Mirella Gallo

hanno elaborato

Carlo Vitiello
Angelo Ciurcma
Dott.ssa Rosana Garuffi
Zaira Greco
Francesca Nobile

12 e 13 aprile ore 20,00
Sabato&Domenica
ex Convento del Ritiro
Via Mirabella, n 29 Siracusa

07 aprile, 2008

Festeggiamenti di Santa Lucia nel mondo.



Festeggiamenti di Santa Lucia nel mondo.

Chiedo notizie riguardante i festeggiamenti di Santa Lucia che si svolgono nella ricorrenza della festa, nella vostra città.
Motivo della richiesta:Nel 2006 si è svolta a Siracusa una Mostra dei Manifesti dei festeggiamenti di Santa Lucia in Italia.
Questa mostra ha avuto un grande successo nazionale e la partecipazione di un folto pubblico di visitatori di tutti ceti sociali e religiosi. Per tale occasione e stato presentato un' interessantissimo libro. L'eco della mostra su Santa Lucia è giunta in Argentina. In seguito mi è pervenuta una richiesta da Buenos Aires e pertanto la mostra ha sorvolato l'oceano per atterrare in terra Argentina il 12 dicembre dello scorso anno. Anche qui il successo non è mancato, specialmente con la presenza attiva di una forte comunità di italiani, giunta da Cordoba e da Santa Fe. Visto i grossi risultati positivi, la seconda mostra sarà realizzata con una partecipazione di parrocchie che venerano Santa Lucia nel mondo, pertanto sarà intitolata:: I Festeggiamenti di Santa Lucia nel Mondo.
Un invito ai parroci, titolari delle parrocchie che festeggiano Santa Lucia, alla quale le chiedo la loro partecipazione.Pertanto chiedo loro tre cose:
1° - Un manifesto dei festeggiamenti di Santa Lucia, vale lo stesso, qualcuno degli anni passati,
2° - Una immagine di Santa Lucia che viene venerata in tale parrocchia,
3° - Una relazione da inserire nel libro che sarà pubblicato per l'occasione.
Tale relazione deve trattare argomenti a tema libero, che riguardano: - tradizioni popolari che si rievocano in occasione della festa di Santa Lucia,- storia della parrocchia, della chiesa, della statua di Santa Lucia. Ogni parrocchia avrà a disposizione due pagine del libro. Nella prima pagina verrà pubblicato la fotografia del manifesto, mentre nella seconda pagina sarà inserita l'immagine di Santa Lucia con relativo argomento storico. Per motivi logistici è importante che l'argomento trattato e l'immagine di Santa Lucia, mi siano inserite, possibilmente, in un CD o un DVD. Invito cortesemente la S.V. a far giungere il presente appello al parroco e alle persone interessati per i festeggiamenti di Santa Lucia. Non senza difficoltà una grossa macchina organizzatrice si sta muovendo, sia in Italia che in altre nazioni. Posso comunicare che già si sta cominciando a ricevere i primi frutti. Ma non nascondo che ho bisogno di altri collaboratori, per questo motivo rivolgo un invito a coloro che vogliono percorrere con me questo cammino. Faccio presente che la prima mostra dei Manifesti dei Festeggiamenti di Santa Lucia in Italia è divenuta una mostra itinerante, se siete interessati vi invito a mettervi in contatto. Un grazie a tutti.
Benito Aprile
Titolare, Ricerche Santa Lucia nel Mondo

04 aprile, 2008

Ciao Giovanni


Gli amici della Galleria Roma piangono per la scomparsa del carissimo amico Giovanni Migliara
MIGLIARA (T. Imerese, 19 Gennaio 1931- SR, 4 Aprile 2008) .

Giovanni Migliara,nato a Termini Imerese (PA) il 19 Gennaio 1931,ma siracusano adottivo, in quanto viveva da oltre 50 anni a Siracusa, dove insegnava plastica e disegno presso l’Accademia BB.AA. “ R. Gagliardi ”,è morto Venerdì 4 Aprile 2008,all’età di 77 anni compiuti. Amico di vecchia data del pittore Angelo Cassia,
teneva bottega d’arte in Via Gaetano Giulio Zummo,vicino Piazza S. Giuseppe ,
nel cuore di Ortigia .
Da giovane, a Palermo, frequenta la Scuola d’arte, allievo degli scultori A.Manzo e A. Ragolia, successivamente insegna discipline plastiche all’ISA di Siracusa, dove nel 1993 è stato nominato Cavaliere al merito .
Mostre Personali: Cefalù(PA,’70), Palazzo Beneventano(SR,’95,’97).
Mostre degne di nota : Palazzo Municipale(Enna,’50), Mostra attività economiche
(Roma,50),Fiac(Paris,’51,’55), Incontri della gioventù(Palermo,’55-Roma,’56),
Mostra reg.le(Linguaglossa,’55), Mostra Arte(Sr,’56),Mostra CSL(Sr,’57),
Sindacale(SR,’59), Sindacale(CT,’61), Rassegna(Sr,’62), Mostra Beato Novelli
(Termini Imerese,’62), Chiodo d’oro(PA,’64), Mostra d’arte(Pachino,’64),
Biennale(Bolzano,’67), Arte Sacra(Sr,’68), Premio Casciaro(Messina,’68),
Concorso Naz.le(Rimini,’68), Premio Sulmona(’68,’69), Premio Perugia(’69),
Basilica S.Nicolò dei Cordari(Sr,’69), Rassegna(Sr,’69,’70), Premio Mazzacurati
(Alba Adriatica,’70), Premio Monte Moro(Genova,’70), Premio Colonnina
d’oro(CT,’70), Acino d’oro(Pachino,’73), Triennale(Monreale,’75), Galleria
Quadriga(Sr,’76), Premio Comiso(’74,’77), Mostra Regionale(Messina,’78),
Mostra d’arte(Avola,’79), Mail Art(Padova,’80), Mostra(Sr,’86), Arte sacra
(Pozzallo,’88), Palazzo Bellomo(Sr,’88), Chiesa S.Lucia al Sepolcro(Sr,’90),
Castello Nelson(Bronte,’90), Biennale(Sr,’93), Premio alla carriera(Accademia
BB.AA.,Sr,’96), Rassegna d’arte(Sr,’96), Latomia dei Cappuccini(Sr,’99),
Galleria Quadrifoglio(Sr,’99,’00,’01,’02,’03,’04,’05,’06), Artforum(Sr,’00),
Piazza Umberto I (Floridia,’01), Antologica(Sr,’01), Mostra CGIL(Sr,’06),
Top 10 (Galleria Roma,Sr,’06), Palazzo del Governo(SR,’07),Artisti Siciliani
del ‘900(Real Castello,Bronte,’07).
Lo ritenevamo un Poeta della materia, che rifuggiva dalle etichette e non aderiva
a raggruppamenti, creando ibridi inquietanti nel suo giardino delle meraviglie
(isole ed alberi di pietra) e delle mostruosità(draghi e cavalli imponenti).
Premio Paladino 2005, è stato segnalato fra i TOP 10 Artisti Siracusani .
Giovanni Migliara, con Pasquale Sgandurra, Peppino Pirrone, Biagio Poidimani
e Salvo Monica, rappresenta, per la Scultura del Novecento, il quintetto di punta
della cosiddetta Scuola di Siracusa !


Paolo Bonaiuto
A Giovanni Migliara
di Umberto Mario Garro

“Chiangi Palermo e chiangi Siracusa”: così potremmo iniziare il discorso per la scomparsa di Giovanni Migliara, parafrasando la nota Baronessa di Carini.
Migliara nato in provincia di Palermo, dopo gli studi artistici intrapresi nella sua città, si trasferisce come docente di materie plastiche all’Istituto Statale d’Arte di Siracusa, allevando numerosi artisti e insegnando bene la materia.
Scultore eccelso, in ogni campo, dalla scultura alla plastica, dal ferro al cartone, dove riesce ad esprimere in pieno la sua creatività e la sua vena artistica applicata.
Giovanni Migliara ci ha lasciato in punta di piedi, così come si è svolta sempre la sua vita, sempre schivo ai grandi eventi; lavorava seriamente alle sue cose e ne parlava con grande trasporto, spesso minimizzando il tutto.
Giovanni Migliara, ha dato molto a questa città e azzarderei l’ipotesi di ricordarlo per sempre doverosamente e operando affinché gli organi competenti gl’intitolassero una via cittadina. Ho ricevuto la notizia ieri sera sull’autobus, provenivo da Barcellona di Catalogna e un senso di amarezza, di sgomento, di rabbia ha seguito la notizia per la scomparsa del mio amico Giovanni Migliara, grande uomo innanzitutto, grande artista e grande consigliere.
Ha saputo infondere speranza e certezza, coraggio sull’arte e nella vita.
Mi ricordo sempre il suo sorriso, mai scortese, mai una parola di troppo, ma solo comprensione e capacità di invogliare gli altri alla vita, all’arte e all’amore della vita. Mi è stato detto che è rimasto male perché non l’ho invitato all’ultima mostra di docenti artisti, ma non è stato per male, ma solamente perché lo ritenevo più grande di noi espositori; solamente per questo Giovanni Migliara non ti abbiamo invitato insieme agli altri docenti nostri professori, solamente per questo.
Ci hai lasciato all’improvviso, scusa se ti do del tu, ma tu sai il grande rispetto e stima che ho avuto e soprattutto dopo la rassicurazione dalla guarigione dopo essere stato male.
Addio o arrivederci chiarissimo professore, a degna lode per lei, grande artista, immenso uomo.
Ciao


Siracusa 07/04/2008, San Giovanni Battista


Umberto Mario Garro

03 aprile, 2008

Nonsolo ritratti

Galleria Roma Siracusa
via Maestranza 110
"Nonsolo ritratti"
mostra personale di Anna Bialecka
dal 24 aprile al 6 maggio

Come nasce una canzone


SERATA MUSICALE
INCONTRO CON L’AUTORE

GIUSEPPE PASTORELLO
COME NASCE UNA CANZONE

Sabato 5 aprile – ore 18,30

GALLERIA ROMA
Via Maestranza 110 – Siracusa

_________________________

Un’altra serata di charme nei locali di Galleria Roma in via Maestranza. Un incontro all’insegna della musica d’autore propostaci da Giuseppe Pastorello, raffinato musico nostrano, che in un happening musicale racconterà al pubblico come nasce una canzone, o meglio, come nascono le sue canzoni. Uno chansonnier di casa nostra che ha plasmato il suo stile negli anni dei cantautori nazionali dei quali ne ha conservato fino ad oggi il linguaggio e la forza espressiva.
Un po’ De Andrè e un po’ Vecchioni qualcuno ha scritto di lui, io aggiungerei anche un po’ noi, italiani del sud, che ci ritroviamo nella sua musica, tra le parole dettate dal cuore e dai poeti dell’amore. Pastorello non è certo nuovo al pubblico siracusano, insieme a Francesco Boccadifuoco, vocalist siracusano di talento, ha calcato numerosi palcoscenici in giro per l’italia ricevendo consensi e riconoscimenti certamente meritati.
Da “Artemare 2001” a “SanRemo Rock”, dal Festival di San Marino al Festival “Italiani nel Mondo” e, per completare le citazioni, al prestigioso palcoscenico del nostro Anfiteatro Romano nel 2003.
Lo spettacolo di sabato riserverà certamente delle sorprese sia per il pubblico che lo conosce già che per quello che avrà il piacere di scoprirlo con l’occasione. Nessun programma, nessuna scaletta, come un autentico mattatore Peppe Pastorello ci condurrà nota dopo nota nel suo mondo, secondo l’atmosfera del momento insieme alla gente proprio come un rendez- vous tra vecchi amici. Gli amici della bella musica.

Salvatore Zito

Associazione Culturale Diapason


L'associazione culturale Diapason Studio,
nata nel 2005, si è sempre prodigata, attraverso l'operato dei propri associati, per la diffusione della cultura e la valorizzazione delle risorse del territorio sia umane che produttive. L'Associazione ha testimoniato il proprio impegno civico e sociale nel territorio organizzando eventi, anche in regime di partenariato, volti a riscoprire e mantenere tutto ciò che costituisce la memoria della città e della provincia, dedicando molte risorse per la ricerca sul campo.
SIRACUSANTEPRIMA TEATRO si propone di far vivere lo spettacolo in maniera completa e immediata, con l'intento di accompagnare tutti coloro che amano le rappresentazioni classiche o le incontrano per la prima volta.
Quest'anno sarà rappresentata la trilogia di Eschilo, l'Orestiade: Agamennone, le Coefore, Eumenidi, dove il monito di Eschilo è: la conoscenza viene dalla sofferenza, noi vogliamo cambiare questo monito in: la conoscenza viene dal piacere di trovarsi in un posto ospitale dove avviene un evento unico in compagnia di persone speciali che, vivendo quotidianamente il territorio, offrono amichevole accoglienza. Il progetto ha lo scopo di far vivere la rappresentazione classica in modo partecipato e consapevole, facendo arrivare lo spettatore a sedersi in teatro già immerso nell'atmosfera della tragedia col fine di fargli vivere un'esperienza emozionante. L'associazione vuole articolare il periodo delle rappresentazioni con appuntamenti dedicati alle tragedie, offrendo una piacevole chiave di lettura del lavoro in programma la sera stessa in Teatro, da tenere nelle ore pomeridiane precedenti lo spettacolo, in una struttura prospiciente il Parco Archeologico, la chiesa di San Nicolo ai Cordari.

Siracusanteprima

Siracusanteprima

28 conversazioni teatrali incentrate sul XLIV ciclo di rappresentazioni classiche
Siracusa S. Nicolò ai Cordari
10 maggio - 22giugno 2008
28 conversazioni teatrali, piacevoli ed interessanti, ambientate in una prestigiosa location durante le quali gli ospiti sono accompagnati alla scoperta della rappresentazione classica in programma la sera stessa in teatro,guidati da operatori culturali (studiosi, cultori del teatro) del territorio che si cimenteranno in conversazioni attinenti il teatro greco, l'autore, le rappresentazioni classiche di quest'anno. Operatori caratterizzati da una forte verve comunicativa, in modo da divertire, incuriosire, interessare il pubblico presente.

Orari: 16,00-17,30

Il tema centrale di questi appuntamenti,come già detto, è il teatro classico, ma i protagonisti sono le persone, che possono dialogare e interagire con gli operatori culturali disponibili a soddisfare interessi, approfondimenti e curiosità. I poeti tragici greci crearono le loro opere anzitutto per il teatro, e non per la lettura; e l'occasione, l'ambiente, la rappresentazione, insieme alle parole, erano tutti aspetti connessi tra loro del risultato globale al quale mirava il poeta. Cosa significava, ci domandiamo,assistere alla rappresentazione di una tragedia in un giorno X nel V secolo a. C. ? Noi cerchiamo di recuperare "l'esperienza globale" del tempo che fu un'esperienza unica, data dalla stretta connessione di molti elementi,quali le testimonianze, la città, gli agoni drammatici, la rappresentazione il teatro, gli autori etc. Il nostro quadro sarà, per forza, composito, un amalgama di elementi, che forse non sono mai esistiti tutti insieme in un dato momento. Noi vogliamo suggerire al nostro pubblico una visione più disincantata e divulgativa del teatro classico per far sì che esso continui ad interessare quanti oggi si sentono lontani da questo genere o vi si avvicinano con riluttanza, per accompagnarli in un mondo che ancora riesce ad aderire alla realtà odierna nonostante i secoli che ci separano.