Archimede,
che contribuì alla difesa della città di Siracusa nella
guerra contro i Romani, morto nel 212 A. C. proprio
durante la caduta della città, è ricordato per gli
“specchi ustori” con cui incendiava le navi romane. La
leggenda degli specchi ustori è tramandata dagli stessi
romani che non erano in grado di comprendere la
matematica e la scienza di Archimede associandola a
macchine da guerra improbabili e sicuramente meno
pericolose delle capacità di analisi che la più grande
mente dell’antichità avrebbe potuto mettere a servizio
del popolo di Siracusa.
Oggi la
conoscenza dei LASER e delle loro potenzialità fa
pensare erroneamente alla possibilità che siano esistiti
gli specchi ustori nell’epoca di Archimede. Questo è
dovuto a un’errata visione della scienza e del lavoro
degli scienziati che non sono ispirati solo dal loro
“genio”, ma subiscono l’influenza dell’ambiente
scientifico e della storia del loro tempo.
L’anno 2015
è stato dedicato dall’UNESCO alla LUCE e alle tecnologie
a essa collegate, tra queste il LASER è sicuramente ciò
che di più moderno si possa pensare per le sue ricadute
tecniche e per la filosofia della scienza che vi è alla
base. Il LASER ha permesso, infatti, di realizzare gli
ologrammi, “foto” la cui particolarità è di riprodurre
un’immagine tridimensionale degli oggetti. Ogni
frammento di ologramma porta in sé quasi tutta
l’informazione dell’intero sistema osservato e quindi la
rappresentazione è ottenuta non come somma di singole
parti ma come interazione tra tutti gli elementi
dell’ologramma stesso. Questa visione di una realtà
interconnessa avvicina le filosofie orientali al
meccanicismo Newtoniano occidentale.
L’analisi di
quali sono oggi le possibilità del LASER, fondato su
teorie e tecnologie quantistiche e di cosa invece sia
stata la scienza e la tecnologia ai tempi di Archimede,
di cui purtroppo se ne conosce pochissimo, sarà il tema
del seminario cui potranno partecipare tutti quelli che
intendono mantenersi informati sui temi della scienza e
della cultura.
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