Canta come tu vuoi
(Dedicata ad Adriano)
Giovane e incerto il tempo del fanciullo
racchiuso nella cassa dei ricordi
con le lancette ferme a mezzogiorno
inchiodate sul quadrante in madreperla
Un orologio pieno di rubini
con dodici numeri romani
l'ultimo oggetto caro abbandonato
nella bottega dei tuoi sogni strani
puntuale come sempre parte il treno
dalle stazioni povere del sud
pochi bagagli ma di speranze è pieno
assieme a gente che non si arrende mai
Ricominciare a vivere ogni momento
lavoro bestiale e molta dignità
troppa nebbia e muri di cemento
misteriosa metropoli la tua nuova città
Palazzi pallidi dentro labirinti
somigliano ai quartieri americani
cortili limitati da recinti
il cielo ferito dalle antenne
Il catrame ha sepolto il prato verde
i ragazzi giocano nella strada accanto
Quel mattino bussò la primavera
ti svegliò l'usignolo con il suo canto
Tu hai cantato con lui una giornata
hai cantato la passione con il cuore
la gioia immensa della nostra vita
hai cantato per la pace e per l'amore
Hai cantato per salvare la natura
contro ogni razzismo contro la guerra
contro l'inquinamento e la paura
contro tutti i veleni della terra
Coraggioso spesso incosciente
bravo intelligente a volte" rompipalloni"
simpatico polemico cantante
cinquant'anni di bellissime canzoni
Continui a regalarci tante emozioni
Molte generazioni ti ammireranno ancora
Giovani "Rock" di ieri di oggi e di domani
canteranno per sempre le tue canzoni.
Amedeo Nicotra-Siracusa-25/12/2008
In" Permanenza" sul sito:www.galleriaroma.it
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