28 maggio, 2009

IN INFINITE CHIARITA'




Galleria Roma
via Maestranza 110 Siracusa
Salvo Sequenzia presenta
IN INFINITE CHIARITA'
personale di Salvatore Accolla
sabato 30 maggio ore 18,30


IN INFINITE CHIARITA'
Eleganza, austerità di colori, forme magiche ed affascinanti, sono le principali caratteristiche delle opere del pittore Salvatore Accolla.
Nella sua opera, vivida e tormentata si agita una "sostanza mediterranea", in cui il fuoco del demone meridiano si fonde con la luminosità del cielo e la brillantezza del mare, dando origine ad azzurri intensi ed eterni. Le terre e le pietre del luogo suggeriscono e nutrono forme e figure antiche e senza tempo: divinità, donne fertili, pietre marmoree, sabbia e fango, barche che solcano un mare "metafisico", nature morte e scorci di paesaggi che fanno da fondale a figure primitive, archetipi, e che raccontano frammenti di un sogno dove la memoria, sedotta da due fonti di ispirazione, evoca forme arcaiche e moderne, create magistralmente da questo geniale pittore. La materia, i colori, il segno - o la loro interazione con la tela - il semplice sfiorare del pigmento con la tela vergine, generano una forza che si manifesta nel prodotto finale della sua pittura.
Ottenere questa fusione, questa carica materica e visiva, è il risultato di esperienza, di sensibilità e di amore.
I quadri di Accolla si impongono per la forza dei contenuti e per la solidità della superficie pittorica, che si temperano con l’intensità poetica dei colori a rappresentare la sua visione del reale in una sintesi potente e personale.
Ampio è lo sguardo che l'artista posa sugli elementi, sui personaggi e su tutto lo spazio di cui egli celebra la grandezza, l’infinito, in una sorta di meditazione da cui la fascinazione del sogno e della visione non ne viene esclusa.
Gli esseri, il cosmo, la natura, gli elementi, i loro misteri, esercitano su Accolla un intenso fascino che stimola la sua immaginazione. Una visione che rispetta sempre l’essenzialità dei soggetti-pretesti. Soggetti-pretesti perché, per l’artista, l’atto del dipingere è ciò che conta sopra ogni cosa.
Lontano dall'anima di Accolla il narrare l'aneddoto, il ridurre la realtà a racconto. Ciò che preme all'artista è il linguaggio delle forme e la disposizione nello spazio di spiagge di colori tradotti in armonie tonali di grigi colorati, di marroni molto delicati, di blu teneri, il tutto illuminato dalla trasparenza dei bianchi, spesso ravvivati con note d’ocra, d’arancio o di rosso.
Senza clamori, come la vera arte sa fare, attraverso la sola forza della sua potenza di lavoro, ha fatto conoscere il suo stile molto personale: al limite tra l’astratto ed il figurativo. Egli privilegia il gioco delle materie e usa, in un secondo tempo, il pretesto della figurazione traendone, con talento, una sintesi armoniosa. Nonostante si possa definire il suo un naturalismo astratto e visivo, Accolla cerca soprattutto nei suoi soggetti, e nella visione, la fonte ed il pungolo della propria ispirazione.
Vive nel fondo dell'opera di Accolla una strana magia che rende percettibile ogni fenomeno del reale che il suo sguardo e la sua mente sanno cogliere.
La sua soggettività artistica, eccezionalmente raffinata, rivela con sincera spiritualità l’essenza delle cose., e ogni tela pare voglia gridare al mondo «...t'inseguo, luce, /nel folto di un tremore infinito / d'universi: mi porta un /sussurrare /vivo e chiaro, un soffio/ in cui ti sveli e mi confondi».
Salvo Sequenzia

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