03 marzo, 2008

Itaca isa

























Palazzo del Governo

via Roma 31Siracusa
Itaca isa
artisti aretusei
Michele Alfano, Nello Benintende, Livia Bongiovanni, Salvatore Bonnici, Corrado Brancato, Beppe Burgio, Salvatore Canigiula, Letterio Consiglio, Michele De Grandi, Giuseppe Forzisi, Umberto Mario Garro, Vittorio Giaracca, Angelo Giudice, Maria Teresa Gulino, Carmelo Antonio Melfi, Amedeo Nicotra, Ernesto Puzzo, Mariagrazia Puzzo, Nino Sicari, Maria Rosaria Tortorici, Giuseppe Vinci
5-22 marzo

il viaggio, il ritomo....
La mostra d'arte contemporanea itinerante a titolo Itaca isa —Arte Sostenibile: tra etica ed estetica, nasce da un'idea di voler mettere insieme forza intellettiva, culturali operanti in Sicilia, a Siracusa, nel campo della docenza di disciplina artistiche nei vari ordini e gradi delle scuole medie inferiori e superiori, Istituto Statale d'Arte "Antonello Gagini" e Accademia di Belle Arti, operanti nel territorio siracusano.Così, partendo da amicizie pregresse, dai compagni di classe, di scuola, di Accademia, dai colleghi, dagli amici con cui si son divisi principi, valori, strategie e programmi, molte volte, si è pensato di mettere insieme le variegate potenzialità di ciascuno dei partecipanti al progetto e presentarle nelle opere degli artisti, specie per alcuni che, magari, pur avendo grande talento artistico, si sono esposti molto raramente.Il nostro compito è quello di portare a conoscenza del pubblico dei fruitori il plus valore di cotanti artisti che operano con grande onestà intellettuale e che non credono a fondo nei circuiti propagandistici ufficiali dell'arte, marcati spesso meramente e concretizzati da interessi che esulano dal concetto di arte pura, ma che corrisponde solamente a valore principalmente di mercato economico, comparativo di compromesso.Gli artisti facenti parte del progetto di Mostra d'Arte Contemporanea, vogliono prendere le distanza dal vacuo accademismo delle rappresentazioni e creare un patrimonio culturale, strumento insostituibile di riconoscimento dell'identità di una comunità della cultura dell'isola ed in particolare della gens siracusana.Itaca che nella memoria omerica e nella realtà geografica è un'isola greca, patria di Ulisse eroe acheo, isola in cui il nostro eroe ritoma dopo un lunghissimo peregrinare nei viaggi intrapresi dal saccheggio di Ilio.E appunto il viaggio nel percorso della vita, progressivo (nòstos) da parte dei docenti artisti aretusei che da studenti dell'Istituto Statale d'Arte di Siracusa studiano e acquisiscono tecniche e cultura, producono a loro volta cultura e tecnologie avanzate, divengono maestri d'arte e di vita per molti giovani studenti siracusani.Omeros, che in greco significa ostaggio (ostaggio della memoria), della tradizione, della consegna. Un Omero, il divino Demodero, entra come personaggio nell'Odissea inserendo il racconto nel racconto, obbligando l'eroe, Ulisse, non solo a rivelare ad Alcino ed alla sua corte la propria identità, ma ad assumersi in prima persona la responsabilità del racconto. L'eroe Nessuno, diviene quindi, così l'aedo e il poema, il cantore e il canto, il narrante ed il narrato, l'espositore coatto d'ogni suo errore, terrore, rimorso che rinnova il poema, il dramma, la vita e lo immette in un'altra dimensione celeste.Le apparizioni, le idee, gli intendi degli artisti rispondo all'esigenza fondamentale e rivelano anche le condizioni di base per entrare in contatto con i fruitori, mentre le opere proposte, presentate ed esposte, indicano a tutti il cammino privilegiato per aprirsi al dono ed alla comprensione della loro produzione artistica.La mostra non è, e non vuole essere solamente un discorso a sé stante, ma un percorso coeso e condiviso di un centro propulsore e di promulgazione di idee che vuole essere un confronto, un mettersi in gioco, misurasi con le proprie forze e con quelle degli amici-compagni-docenti artisti, in un agonismo concorrenziale strutturalmente positivo che organizzando le fasi del ritmo, delle forme, del pigmento, delle agonie che si accompagnano all'aneddoto figurale che scorrendo e rotolando nel greto del fiume nel tempo passato e presente, è come se una pietra rotolante che spostato dalle acque fluenti fluviali, trova rotondità, perfezione e levigatura.
Umberto Mario Garro

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