31 dicembre, 2007

Ciao Ciccio

























A Ciccio Allegra
Ogni volta che partecipo ad un funerale, mi raccolgo nel dolore della perdita presente e quelle passate e soffro in silenzio.
Da un paio di giorni Francesco Allegra non è più tra noi, un male terribile ed incurabile lo ha fatto partire per le vie infinite del Padre Celeste che lo accoglierà come un figlio al ritorno da un lunghissimo viaggio.
Mi piace ricordarlo così, da persona buona e socievole, amante dell’arte, della cultura e dei conventicoli conviviali, grande amico, rispettoso degli altri.
Lo vedevo, sempre presente in via Roma , dov’era prima la sede della Galleria Roma e poi in via Maestranza al palazzo Rizza dove esiste la sede dell’Associazione Culturale Nuova Galleria Roma.
Ciccio Allegra era sempre presente, con la sua ironia tipica catanese, spesso autoironia, dove si adoperava sempre ad allestire, smontare, aiutare in ogni occasione gli altri.
Dirò che era molto piacevole scambiare con Lui alcune acute impressioni su qualsiasi argomento di variegato contenuto.
Il 2007, sul finire dell’anno solare ci ha lasciato un vuoto incolmabile, Ciccio non è più tra noi, ma resterà sempre nella nostra memoria, mente e nei nostri cuori di artisti e gente amante della cultura e di quanti lo hanno conosciuto.
Ciccio che in punta di piedi si affacciava all’amicizia con la sua presenza pregnante e spesso muta, ora senza fare scalpore, come era suo solito, è dipartito.
Mi piace ricordarlo così,sempre gentile, cordiale da persona semplice, ma grande di umanità e dei valori principali della vita.
Mi piacerebbe incontrarti in futuro, Ciccio, quando vorrà il Padre Eterno e allora ci faremo un’altra bella chiacchierata da vecchi amici.
Ciao, ad Majora, Ciccio.

Arrivederci
Umberto Mario Garro
Siracusa 02/01/2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Ciccio...
Forse (lasciamo il dubbio, per non sembrare superbi) ci leggi già da qualche parte dove non c'è più bisogno di computer, magari su uno schermo fatto di nuvolette o di pura luce;
e forse starai ricordando la tua Catania, quella di Cibali, e la tua Siracusa, serate e giornate passate qui e là a giocare al pallone o a chiaccherare con degli amici;
in fondo sono tutte scemenze queste cose che si dicono per consolare chi resta, meglio un casto e onorevole silenzio, e un sorriso;
del resto, lo sai ormai meglio di noi che rimaniamo da queste parti, solo chi lascia un buon ricordo di sé, gode ed è felice anche quando è lontano, da qualche altra parte...
Allora, scaccia l'occhio e fai una risata anche tu, se ti pensiamo con la cortesia di sempre, se ti ricordiamo con il brio tuo proprio.
Ciao Ciccio,
Tommaso