
12 giugno
L'Associazione Culturale "Nuova Galleria Roma" pose un seme, qualche anno fa, tra le mura della Galleria omonima. Un seme che tutti abbiamo curato e visto crescere. Il seme della Poesia. Non ci importano i parametri tecnico-formali o le competenze del Poeta che stanno alla base della nozione, pur non negando l'importante aspetto che indubbiamente questi costituiscono. A noi della Galleria Roma importa che questo seme diventi un segno di vita affinchè, crescendo, possa ergersi, a voler adoperare le parole di Montale,a barriera dell'"effimero e del fatiscente".Probabilmente è per questo che oggi la poesia vive un periodo di malinconico declino,calano le vendite di libri di poesia, in diretta proporzionalità con la crescita de codici e dei prodotti mediatici che invece comunicano direttamente con la lingua di tutti i giorni, avvicinando notevolmente la poesia al parlato. Abbigliamento casual e cultura casual in stretta connessione. Molti, disperatamente ,si affidano alle pagine di internet, per un conforto condiviso e universale a cui tuttavia manca quell'elemento strettamente umano e viscerale che è il contatto. La poesia si legge ma soprattutto si condivide,tra uomini,tra persone vere di coraggiosi sentimenti. Neruda affermava con ironia che il mondo è pieno di poeti e noi di Galleria Roma diamo ospitalità ad una piccolissima parte di questa "comunità letteraria" che nella poesia riunisce il tempo, la storia, i morti ed i vivi, le città e le nazioni. Ciò che importa è non essere poeti per sé stessi perché si è poeti per il rapporto che si ha con gli altri e con la vita in genere nel reale quotidiano. Parafrasando Montale, i poeti stessi sono i soldati che combattono l'"effimero e il fatiscente" contro cui, come in una vera battaglia, lanciano i dardi dei propri versi, nella loro breve vita.
Salvatore Zito
Presidente dell'Associazione Culturale Nuova Galleria Roma
Nessun commento:
Posta un commento