03 aprile, 2008

Siracusanteprima

Siracusanteprima

28 conversazioni teatrali incentrate sul XLIV ciclo di rappresentazioni classiche
Siracusa S. Nicolò ai Cordari
10 maggio - 22giugno 2008
28 conversazioni teatrali, piacevoli ed interessanti, ambientate in una prestigiosa location durante le quali gli ospiti sono accompagnati alla scoperta della rappresentazione classica in programma la sera stessa in teatro,guidati da operatori culturali (studiosi, cultori del teatro) del territorio che si cimenteranno in conversazioni attinenti il teatro greco, l'autore, le rappresentazioni classiche di quest'anno. Operatori caratterizzati da una forte verve comunicativa, in modo da divertire, incuriosire, interessare il pubblico presente.

Orari: 16,00-17,30

Il tema centrale di questi appuntamenti,come già detto, è il teatro classico, ma i protagonisti sono le persone, che possono dialogare e interagire con gli operatori culturali disponibili a soddisfare interessi, approfondimenti e curiosità. I poeti tragici greci crearono le loro opere anzitutto per il teatro, e non per la lettura; e l'occasione, l'ambiente, la rappresentazione, insieme alle parole, erano tutti aspetti connessi tra loro del risultato globale al quale mirava il poeta. Cosa significava, ci domandiamo,assistere alla rappresentazione di una tragedia in un giorno X nel V secolo a. C. ? Noi cerchiamo di recuperare "l'esperienza globale" del tempo che fu un'esperienza unica, data dalla stretta connessione di molti elementi,quali le testimonianze, la città, gli agoni drammatici, la rappresentazione il teatro, gli autori etc. Il nostro quadro sarà, per forza, composito, un amalgama di elementi, che forse non sono mai esistiti tutti insieme in un dato momento. Noi vogliamo suggerire al nostro pubblico una visione più disincantata e divulgativa del teatro classico per far sì che esso continui ad interessare quanti oggi si sentono lontani da questo genere o vi si avvicinano con riluttanza, per accompagnarli in un mondo che ancora riesce ad aderire alla realtà odierna nonostante i secoli che ci separano.

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