
CONTATTI
333 9721781
333 9429611
La Galleria Roma nasce nel gennaio 1998 a Siracusa per l'esigenza di uno spazio espositivo aperto alla ricerca artistica e a tutte le forme di produzione culturale. La Galleria Roma è destinata essenzialmente ai giovani artisti non ancora noti ma che operano con serietà ed originalità. La Galleria Roma si prefigge anche il recupero di artisti locali che meritano per la loro attività una segnalazione e una riscoperta. (Corrado Brancato)
Parlare di fotografia, nell’accezione più ampia del termine, in un breve incontro non può che cogliere solo qualche aspetto, storico o tecnico che sia. Sta di fatto che il mondo delle immagini fotografiche ha di per sé un fascino irresistibile di cui se ne può fare oggetto di piacevole conversazione per un pomeriggio quasi estivo quando ancora il caldo non ha stordito del tutto le nostre menti. Si faranno alcuni accenni alla storia della Fotografia, narrandone i presupposti e i protagonisti, si parlerà dei movimenti fotografici nati qua e là nel mondo, il loro concettualismo e il rapporto con le arti ufficiali. Infine, a condire il tutto, non guasterà qualche accenno alla tecnica, elemento la cui conoscenza è indispensabile per un’arte necessariamente soggetta all’uso di uno strumento. Nel corso della conversazione verranno proiettate immagini di famosi fotografi che accompagneranno il commento storico tecnico.
Argomenti trattati:
Le origini della fotografia
I movimenti fotografici
La manipolazione della luce
La fotografia attuale
La vecchia canzone intitolata “Mille lire al mese” da più parti è stata criticata per il suo essere uno specchio di una Italietta, che avrebbe portato, di lì a qualche anno – da un lato al “borghese piccolo piccolo”, capace di vendere l’anima per ottenere il posto fisso per il figlio, un padre pronto a buttarsi a capofitto in giochi – massonici – molto più grandi di lui; un padre pronto a divenire un “uomo fidato” e a cambiare partito politico cercando di interpretare il cambio di giornale – l’Unità o il Corriere della Sera – da parte del capoufficio. Dall’altro al borghese senza dignità, il Ragionier Ugo Fantozzi, punito per la sua intima renitenza all’autodeterminazione, per la sua incapacità di ribellarsi efficacemente, e in fondo per il suo “amore per il carnefice” che ha ispirato tanta psicologia spicciola e da ombrellone.
Qualcuno dovrebbe pur fermare l’ondata di leziosità e scemenze che si dicono intorno a chi cerca un lavoro – magari tale da poter consentire una qualche base per costruire e portare avanti dei progetti, senza pretese.
In realtà bastano solo tre lettere per ottenere un lavoro.
Nessuna di queste, fra l’altro, indugia verso la pratica italiota della raccomandazione – italiota, perché meridionale, certo; queste cose al Nord, non accadrebbero mai se non ci fossero… Insomma, se non fossero arrivati dal Sud… Beh, credo sia chiaro quale sia il neo del Nord in tutto il suo candore.
Tre lettere all’apparenza misteriose, forse al primo sguardo tanto innocue da sembrare cadute lì da chissà quale errore di tastiera: “p r k”.
Gli amanti degli enigmi non sciolgano il dubbio con le vecchie sigle, modellando un “Partito Repubblicano Kombattente”, memore di un ben più triste “Partito Komunista Kombattente” che si è macchiato di stragi e sangue. Qui il sangue non c’entra, anche se la Repubblica potrebbe invece entrare nel discorso.
“Prk” – per la precisione pṛk, tanto per non scontentare nessuno – è la radice indoeuropea di una voce latina che si chiama “prex”. Se il termine non dice nulla, vuol dire che bisognerebbe tornare alla messa in latino, e risentire le “preces” del rosario, e il “Precor, Deus meus”, che si intonavano fino al Concilio dentro le chiese.
Il fatto è che “prex” è la madre – in molti sensi – dell’aggettivo “precarius”: la “preghiera” infatti si riferisce anche a quelle cose che “si ottengono con le preghiere”; e per questo sono appunto precarie.
Dunque se uno spazio è piccolo da gestire e la convivenza difficile, sarà detto “precario”, come un equilibrio pronto a disfarsi, pronto a evolvere verso una caduta; e per questo motivo, anche un andamento zoppicante, a scatti e senza possibilità di prevedere una certa regolarità, sarà definito precario. Non si prevede bene nulla, se la regolarità dell’erogazione è affidata a qualcosa di instabile e destinato, forse, a mancare.
Insomma, le raccomandazioni, per il lavoro, non servono: bastano le preghiere.
Mosé
Filmato realizzato da Salvo Trommino in occasione della dedica dell'Aula Magna del Quinto Istituto Comprensivo di Siracusa, al giudice Rosario Livatino
Filmato realizzato da Salvatore Trommino il 3 maggio 2008, nei locali della Galleria Roma in via Maestranza 110,
in occasione della coversazione
" Nella dimensione del sacro, un sacrilego: Oreste".
Della prof.Lucia Arsì.
Intervento della prof. Maria Teresa Asaro.
Esibizione musicale di Salvatore Zito