21 maggio, 2008

DAL SESTINO ALLA ZAMPOGNA









DAL SESTINO ALLA ZAMPOGNA

La mostra di importanti e rari strumenti musicali che l’Ente Nazionale Tempo Libero, del Movimento Cristiano Lavoratori, propone a Siracusa s’inquadra in un percorso di promozione e valorizzazione delle potenzialità artistiche e culturali presenti nel nostro territorio. È questa la caratteristica più importante che ha sottolineato anche le altre iniziative portate a termine con notevole successo da persone ed associazioni che amano l’arte e la cultura, ma che sopratutto si fanno interpreti dell’ingegno siracusano facendo conoscere cultori dell’arte non sempre abituati alle luci della ribalta. È in questa logica che ho cercato di dare il mio modesto contributo affinché queste iniziative, spesso non adeguatamente supportate dalla collaborazione delle istituzioni, vedessero la luce. Sono difatti convinto che la riscoperta e la valorizzazione del nostro millenario patrimonio artistico e culturale si sostanzia ancora di più se si assicura la giusta continuità attraverso la valorizzazione di quanti, ancora oggi e spesso in solitudine, ne continuano i fasti con la loro arte e la loro intelligente passione. Ecco perché sono convinto che anche questa iniziativa, frutto dell’arte e della passione del musicista Salvatore Mallia, avrà il successo e l’apprezzamento da parte degli appassionati e dei visitatori che saranno sicuramente numerosi.
Pippo Bufardeci
Consigliere comunale Siracusa


Salvatore Mallia è un appassionato amante della musica. Bravo sassofonista e flautista, esperto conoscitore di strumenti musicali, animatore di gruppi musicali e Maestro di Corpi Bandistici, insegnante di musica, compositore e finissimo esecutore di brani della tradizione classica e di quella tradizionale siciliana, Mallia possiede oggi una delle collezioni di strumenti musicali più numerose e qualitativamente più interessanti della Sicilia. Quelli che vengono esposti nella mostra di Siracusa, sono una parte di questa prestigiosa collezione e sono riferibili in massima parte alla produzione strumentistica del novecento, anche se alcuni pezzi risalgono a qualche secolo prima. Provengono da quasi tutti i continenti e sono il frutto di donazioni, acquisti, ricerche e trattative condotte dal Maestro pachinese con altri suoi colleghi o con costruttori, come nel caso della zampogna e della ciaramella, acquistate da un artigiano dell’Abruzzo. Il primo strumento avuto da bambino fu un clarinetto piccolo in la bemolle, comunemente chiamato “sestino”; poi, “a 12 anni – scrive Mallia -con il ricavato di 40 giorni di vendemmia, acquistai il mio primo saxofono tenore usato; dopo pochi giorni entrai a far parte di un gruppo di musica leggera denominato “The Latin Lovers“. Dopo alcuni mesi avevo imparato a suonare la chitarra, il basso e cominciavo ad accompagnare alcuni brani con la batteria, strumenti che nel giro di pochi anni rimasero nella mia stanzetta, dato che per motivi di studio i miei amici andarono in Piemonte e vi rimasero. Nel giro di pochi anni avevo riempito la mia stanzetta e il salotto dei miei genitori di strumenti a fiato della tradizione bandistica occidentale e di strumenti a corda ed a percussione (tipici dei gruppi musicali degli anni 60).” Da quegli anni in poi la collezione si arricchisce sempre di più e anche lo studio della musica si fa più intenso e qualificato, fino al diploma presso il Liceo Musicale “V. Bellini” di Catania. Acquista il suo primo clarinetto in si bemolle professionale, un Buffet Boehm completo che gli permise di completare gli studi musicali ed entra a far parte del Corpo Musicale Città di Siracusa in qualità di 1° Clarinetto, ruolo che ricopre ancora oggi. Nel 1990 e nel 1991, Salvo Mallia si reca per un mese in Zaire (attuale Congo), in una missione umanitaria intrapresa con una comunità religiosa di Pachino, accompagnati da padre Salvatore Giurdanella. “Qui, – mi dice Mallia – fu notato il mio amore per la musica e mi furono regalati alcuni strumenti che conservo gelosamente. Durante il viaggio di ritorno ebbi l’occasione di acquistarne altri in Burundi e Ruanda (strumenti etnici della cultura sud sahariana). Dopo qualche anno, con il Corpo bandistico Città di Siracusa, ebbi l’occasione di effettuare una tournee in Argentina, qui comprai altri strumenti etnici della tradizione andina (Charrango e vari flauti). Durante una tournee in Spagna acquistai 2 coppie di nacchere artigianali.” In ogni città d’Europa e d’America dove Salvo Mallia si è recato per suonare ha acquistato uno strumento tipico del luogo; a volte prezioso e raro, altre volte più comune e di modesto valore: ciò che conta è possedere questi segni della civiltà musicale dei popoli che visita, per gustare suoni e timbri nuovi e strani, capaci di rievocare sentimenti e passioni di genti lontane nel tempo e nello spazio.

Corrado Di Pietro

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